L’elezione, pressochè plebiscitaria, di Francesco Scrima alla presidenza del CSPI sta già creando qualche polemica.
Come abbiamo scritto, nel corso della prima seduta svoltasi nella mattinata del 13 gennaio, il Consiglio ha proceduto alla elezione del presidente; ma come si è arrivati al risultato che sappiamo?
A quanto pare la candidatura di Francesco Scrima, ex segretario nazionale della CislScuola, è stata “lanciata” dallo Snals; a quel punto la componente della Flc-Cgil ha immediatamente raccolto la proposta, sottolineando che tale nomina avrebbe rappresentato un segnale importante per l’intero mondo della scuola. Di avviso opposto si è invece dichiarata la componente dell’Anp che avrebbe gradito un presidente al di sopra delle parti o comunque di non stretta osservanza sindacale.
In un comunicato di poche ore fa, l’Anp sottolinea anzi che aver eletto a presidente un rappresentante sindacale equivale ad “un chiaro e anacronistico segnale di prevalente attenzione del Consiglio Superiore al personale scolastico, piuttosto che alla funzione pubblica dell’istruzione, rivolta ai cittadini tutti”.
Alla resa dei conti nel corso della votazione finale si è registrata una assoluta convergenza sulla proposta Snals-Cgil (e ovviamente Cisl) e Franesco Scrima è stato eletto con la sola astensione dei due rappresentanti dell’Anp.
Un altro dato che non mancherà di creare qualche polemica riguarda il fatto che alle elezioni nazionali per la costituzione del CSPI svoltesi poco meno di anno fa, la Cisl – complice anche un meccanismo elettorale del tutto particolare – aveva subito, almeno in termini di seggi conquistati – una sconfitta piuttosto significativa.
Resta il fatto che sul nome dell’ex segretario di Cisl-Scuola si è formata una maggioranza amplissima (verrebbe da dire quasi “bulgara”): probabilmente le alchimie politico-sindacali hanno giocato la loro parte, ma la profonda conoscenza del mondo della scuola del neo presidente è stata sicuramente determinante.
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