In tale ambito – continua Scrima (come già segnalato in un precedente articolo pubblicato sul nostro sito) – vogliamo affrontare con particolare urgenza la situazione del personale docente inidoneo, per il quale si manifesta ogni giorno di più l’assurdità di una norma che rischia di fare tre grossi danni in un colpo solo: mortificando la professionalità del personale, cui si impone di “transitare” su profili diversi a prescindere dal possesso delle necessarie competenze; mettendo a rischio, in conseguenza di ciò, anche la funzionalità degli uffici; vanificando, infine, le attese di migliaia di lavoratori precari, cui si sottraggono i posti di lavoro disponibili.
Che una partita del genere possa essere gestita unilateralmente dall’Amministrazione è assolutamente impensabile: la sede negoziale è quella giusta e appropriata per materie come la mobilità ed è anche l’unica in cui si possono tenere insieme le esigenze di funzionalità del servizio e il rispetto della dignità professionale del personale.
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