“Con le 67.000 assunzioni dello scorso anno si è dato avvio ad un piano triennale al quale chiediamo di dare continuità. Stabilità al lavoro, riducendo l’area di quello precario, è anche un presupposto per accrescere la qualità del servizio, favorendo la continuità didattica e dando certezze alle scuole nel governo del personale. Serve anche a prevenire un contenzioso che l’Amministrazione, sempre più soccombente in giudizio, ha tutto l’interesse ad evitare”. Così in una nota Francesco Scrima, Segretario Generale Cisl Scuola. “Sono disponibili per assunzioni stabili 25.000 posti: i primi dati che riguardano la scuola dell’infanzia e la primaria forniti dal Miur, indicano in 9.064 i posti liberi dopo i trasferimenti dei docenti di ruolo. A questi si aggiungeranno quelli di scuola media e scuola superiore ed infine quelli del personale ata. Sono 30.000, inoltre, i posti di sostegno necessari tutti gli anni per l’integrazione degli alunni diversamente abili. La nostra richiesta di dare attuazione al piano di assunzioni è possibile anche in tempi di rigore sulla spesa pubblica: stiamo parlano, infatti, di posti di lavoro che si liberano per turn over e che lo Stato deve attivare comunque per garantire il servizio. Ora è il momento di prendere le decisioni per l’a.s. 2012/13: la strada è quella indicata nel piano (copertura di tutti i posti vacanti e disponibili). Se c’è la volontà politica la questione si può risolvere rapidamente, in modo che le assunzioni avvengano in tempi utili per un regolare avvio del nuovo anno scolastico”.
Il Consiglio dei Ministri ha compiuto un atto importante per ristabilire il dettato costituzionale”: lo dichiara Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura della Camera, in merito alla decisione del CdM di impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge per la crescita, lo sviluppo e l’occupazione della Regione Lombardia.
“La legge Formigoni, approvata lo scorso aprile dal Consiglio regionale della Lombardia, stabilisce il reclutamento diretto dei docenti supplenti da parte delle scuole lombarde, in violazione dell’articolo 117 della Costituzione e in spregio delle graduatorie ad esaurimento basate su requisiti oggettivi. La legge regionale, pertanto, non rispetta il dettato costituzionale che affida in via esclusiva allo Stato la definizione delle norme generali sull’istruzione, fra le quali rientrano, ovviamente, anche quelle che disciplinano il reclutamento degli insegnanti. La legge lombarda rappresenta una fuga in avanti e bene ha fatto il CdM ad impugnarla. Resta sul tavolo il problema del precariato nella scuola che va affrontato di petto: una buona notizia sarebbe quella di provvedere alle 22mila immissioni in ruolo, previste nel piano triennale 2011-2013. Una risposta concreta alla continuità didattica e all’accrescimento dei livelli di apprendimento valida per tutte le scuole italiane”.
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