Vogliamo sperare che per la cosiddetta “quota 96” questa sia finalmente la volta buona. Sin dal varo della riforma Fornero abbiamo rivendicato che si riconoscesse la particolare situazione del personale scolastico, obbligato a cessare dal servizio nell’unica data del 1° settembre, chiedendo che si facesse riferimento al 31 agosto 2012, e non al 31 dicembre 2011, per individuare coloro ai quali riconoscere il diritto di avvalersi dei requisiti pre-riforma per andare in pensione.
Abbiamo per questo incalzato i gruppi parlamentari, al fine di acquisire le necessarie modifiche legislative attraverso emendamenti che sono stati proposti in sede di discussione di diversi provvedimenti di legge, senza tuttavia giungere mai in porto per ragioni sempre riconducibili e problemi di copertura finanziaria.
Oltre al pressing esercitato sulle forze politiche, la Cisl Scuola ha percorso anche la via del contenzioso in sede legale, portando la questione al vaglio della Corte Costituzionale nel tentativo di ottenere una pronuncia di illegittimità delle norme, che avrebbe avuto valore per tutti e non solo per i singoli ricorrenti.
Oggi pare che finalmente le obiezioni del ministero dell’economia siano superate, e che ci siano le condizioni per cui nella legge di conversione del decreto legge 90/2014 trovi spazio un emendamento finalmente risolutivo per le attese del personale scolastico interessato. Sarebbe certamente il coronamento di un impegno costante e determinato che la Cisl ha messo in campo, incalzando in più occasioni governo e gruppi parlamentari perché si trovasse una soluzione al problema, ma soprattutto un atto che sanerebbe per tante lavoratrici e tanti lavoratori, sia pure con ritardo, una pesante discriminazione.
Naturalmente va data garanzia agli aventi diritto di lasciare il servizio già col prossimo 1° settembre; in questo senso stiamo sollecitando il MIUR ad attivarsi con urgenza in modo che gli interessati, una volta approvata la legge, possano provvedere con la massima tempestività al disbrigo degli adempimenti necessari. Così in una nota, il segretario della Cisl Scuola, Francesco Scrima.