Scrima: “Sui mali della scuola uno sforzo condiviso”
Non ci sono novità o sorprese clamorose nei dati sulla nostra scuola che vengono dalla Commissione Europea. Si confermano purtroppo situazioni già note, a partire da un tasso di investimento in istruzione (4,3% del PIL) che resta da molto tempo più basso rispetto alla media UE (5,3%). Il rischio, ancora una volta, è che ci si limiti al compianto, a pochi e scontati commenti, ad altrettanto scontate polemiche, inutili e sterili se non producono ciò che veramente servirebbe, cioè la capacità di analisi profonde, che vadano alla radice dei problemi e delle loro cause, sicuramente complesse e molteplici.
E poi il coraggio di avviare confronti in cui ciascuno sia chiamato a interrogarsi e assumersi la sua parte di responsabilità e di impegno.
Che si debba investire di più in conoscenza lo diciamo da tempo, ma non basterebbe solo questo a risolvere tutti i problemi: serve un rinnovato patto di collaborazione e di impegno che veda coinvolti famiglie, ragazzi, insegnanti, politica e istituzioni. Solo su queste basi possono costruirsi e fondarsi progetti di rilancio e di crescita della nostra scuola. Noi siamo disponibili a dare il nostro contributo, ad assumerci le nostre responsabilità nelle sedi in cui si esercita il nostro ruolo: il contratto per noi non rappresenta solo lo strumento per ottenere un doveroso adeguamento retributivo, da sempre è anche occasione per sostenere processi condivisi di innovazione e miglioramento del servizio.
Rivendicare il rinnovo di un contratto fermo da sei anni risponde a un interesse di chi lavora, ma rappresenta anche un’opportunità da cogliere e da cui partire anche per dare ai problemi evidenziati dalla Commissione Europea risposte efficaci. Lo ha detto il segretario della Cisl Scuola, Francesco Scrima