Università e Afam

Scrive lettera anonima dicendo di non voler vivere, pioggia di risposte di altri studenti: “Non sei solo, non sentirti sbagliato”

Il caso del ragazzo, anonimo, che ha scritto una letterina Babbo Natale dicendo di non voler più vivere, lasciandola nell’albero di Natale del Politecnico di Bari, è sulla bocca di tutti. Dopo che una docente dell’ateneo si è mobilitata per aiutarlo e dopo che una signora ha riconosciuto la calligrafia del proprio figlio, gli altri studenti hanno compiuto un bel gesto.

Come riporta Il Corriere della Sera, con spille e graffette i ragazzi hanno attaccato nuovi fogli allo stesso albero, in cui ognuno ha raccontato la sua esperienza. C’è chi ha offerto aiuto. E chi ha voluto mostrare semplicemente la propria vicinanza.

Due ragazze scrivono: “Non sentirti sbagliato. Non lasciare che i tuoi pensieri diventino più forti di te”. Mentre un’altra non nega la solidarietà di chi ha provato difficoltà nel percorso di studi: “Ci ho messo sette anni per finire la triennale, ho visto i miei amici spiccare il volo mentre io rimanevo ferma. Non sei solo, fidati di noi. Ti vogliamo bene senza averti mai visto”.

In una lettera a firma di quattro studenti, si legge: “Ci siamo resi conto che a differenza di come credi, non ti manca quella voglia di combattere per quello che ti spetta. Questa lettera rappresenta la protesta più silenziosa ed efficiente di sempre”. In calce, poi, i numeri di telefono.

Le toccanti parole del ragazzo

Ecco le parole scritte dal ragazzo, riportate da La Repubblica: “Caro Babbo Natale, so di non scriverti da un po’. Adesso avrei un desiderio, gli ultimi quattro anni sono stati abbastanza estremi e, sinceramente, sono esausto. Vivere è diventato estenuante, e non ho più molta voglia di farlo, non ho più voglia di combattere per vivere la vita che desidero, diversa da quella considerata normale da tutti”.

Non verrò mai accettato per il mio percorso, ne mai otterrò supporto dalle persone che ho intorno. Mi sarebbe bastato solamente non avere bastoni fra le ruote. Please let me fly away”. In italiano, “Per favore lasciami volare via”.

“Caro studente, la vita è un miracolo”

La docente che si è mobilitata ha scritto, nello stesso foglio, una risposta con la penna rossa insieme al suo numero di telefono, dicendosi disposta ad aiutare chiunque abbia scritto la lettera: “Caro Studente la vita è un ‘miracolo’ ogni giorno, siamo tutti pronti ad abbracciarti ed a parlare subito con Babbo Natale perché ti mostri la ‘bellezza’ della tua età e la ‘sacralità’ della tua vita. Ho il suo cellulare: chiamami e te lo cedo”.

La donna ha pubblicato una foto della lettera su Facebook, nella speranza di trovare l’autore. “Spero che lo studente sappia che noi ci siamo e che possa affidarsi a noi docenti”.

Redazione

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