Far scrivere gli alunni con la penna perché molti non la sanno più impugnare ed hanno difficoltà a tenere una penna correttamente in mano.
Colpa della tecnologia e dell’uso delle tastiere di computer e telefonini? No. Colpa che i nostri ragazzi non scrivono più e non sono più abituati a farlo. Questa è la verità. Cerchiamo un momento di riflettere sulle modalità di scrittura. In tempo non esistevano i computer, non esistevano i cellulari eppure l’unico modo di scrivere era quello a mano.
Ora, invece, abbiamo dimenticano di scrivere a mano, non sappiamo più impugnare una penna in mano. Ci pesa, ci sembra un macigno tra le dita eppure è così leggera che sul un semplice le parole dovrebbero scorrere sui tratti di un filo usando la penna. Anticamente si scriveva con le penne d’oca che si intingevano nei calamai.
E chi non ricorda i vecchi banchi inclinati dove era posto il calamaio. Poi siamo passati alla penne stilografiche a bassi costo per giungere alle biro, ossia le penne a largo uso e consumo.
É importante e fondamentale per i bambini e gli adolescenti utilizzare le penne per iniziare a scrivere. Scrivere a mano e fondamentale soprattutto per lo sviluppo del pensiero. Si tratta di un esercizio mentale molto efficace soprattutto per lo sviluppo cognitivo dei nostri alunni. E stato studiato scientificamente che esiste una stretta correlazione tra la penna e il cervello.
La scrittura a mano è intrinsecamente legata con la nostra struttura cerebrale e scrivere con la penna affina molto le capacità cognitive degli alunni. Insomma esiste un filo diretto tra la scrittura a mano e il cervello. Scrivere invece al computer non produce la stessa efficacia della scrittura a mano. Quella fatta al computer è una scrittura avara, meccanica, priva di sentimenti, Insomma è una scrittura fine a sé stessa.
Un tempo si scrivevano le lettere a mano e quanti pensieri dolci, ricchi di vero sentimento, di amore correvano attraverso il filo della scrittura a mano. Ora si utilizzano i messaggi, le emoticon e gli adolescenti (e non soltanto loro) hanno dimenticato il piacere delle emozioni e dei sentimenti che si provano con la scrittura.
I nostri alunni è vero che sono nativi digitali, ma facciamoli ancora innamorate della scrittura a mano. Sicuramente cresceranno meglio e le strutture metacognitive si sviluppano con maggiore efficacia e più plasticità.
Mario Bocola
È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…
Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…
Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…
Una docente precaria con un contratto a tempo determinato da parte del dirigente scolastico fino…
Finita la scuola, a giugno, molte famiglie potrebbero essere in diffcoltà perchè non avranno la…
La grammatica valenziale insegna a comprendere la struttura della frase ragionando sui legami tra parole,…