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Scrivere a mano in corsivo e leggere su carta, sempre meno ragazzi lo fanno: è nato l’intergruppo parlamentare contro i “mali” dell’era digitale

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La scrittura a mano e la lettura tradizionale su carta sono iper-formative e vanno salvaguardate. Come abbiamo scritto nei giorni scorsi, per questo motivo, per supportare l’atto dello scrivere a mano in corsivo e leggere su carta nell’era del digitale, a scuola e non solo, nasce l’Intergruppo parlamentare a difesa di queste due “abitudini imprescindibili”.

Secondo Andrea Cangini, segretario generale della Fondazione Luigi Einaudi e direttore dell’Osservatorio Carta, Penna & Digitale, entrambe queste attività in disuso in realtà “stimolano e sviluppano l’emisfero sinistro del cervello, quello che presiede al pensiero logico-lineare: perdere queste abitudini significherebbe indebolire le capacità mentali dei più giovani”.

“Il digitale – continua Cangini -, pur rappresentando uno straordinario strumento di innovazione, va governato e soprattutto non bisogna abusarne nel sistema scolastico“.

L’iniziativa è stata promossa grazie all’impegno della senatrice Lavinia Mennuni e presentata il 15 ottobre nella Sala Nassiriya del Senato, con il neuroscienziato Antonio Suppa, la grafologa Valeria Angelini, il linguista e presidente dell’Accademia della Crusca, Paolo D’Achille, e la giornalista Annalisa Terranova.

All’intergruppo parlamentare hanno già aderito i parlamentari Enzo Amich, Alessandro Amorese, Alberto Bagnai, Simona Malpezzi, Gianni Berrino, Stefano Candiani, Anna Maria Madia, Roberto Menia, Vita Maria Nocco, Cinzia Pellegrino, Sergio Rastrelli, Marco Scurria, Sandro Sisler, Luigi Spagnolli, Francesco Verducci, Mario Occhiuto, Adriano Paroli, Daniela Sbrollini, Valentina Grippo. Oltre che personalità di tutti i partiti politici.

“Sono lieta che l’iter del disegno di legge bipartisan sulla tutela dei minori nella dimensione digitale stia procedendo nei lavori parlamentari. È in tale ambito che, in stretta collaborazione con la Fondazione Luigi Einaudi, ho costituito l’intergruppo in difesa della scrittura a mano e della lettura su carta, importanti abitudini da promuovere soprattutto per i nostri giovani”, ha detto la senatrice Mennuni.

“La Crusca ha aderito con molto piacere perché è convinta da tempo dell’importanza della scrittura a mano”, ha dichiarato il professor D’Achille.

“Già nel 2014 il neurolinguista Guido Gainotti, in un intervento sul giornale dell’Accademia della Crusca, sosteneva come l’apprendimento della scrittura a mano in corsivo prima del passaggio al digitale fosse fondamentale per le giovani generazioni, tantoché – spiegava – nella Silicon Vally viene impedito l’uso del cellulare ai ragazzi finché non hanno compiuto il ciclo scolastico, fino agli 11-12 anni”.

Ricordiamo che già nel luglio 2023, la Fondazione aveva presentato in Senato uno studio che conferma il valore insostituibile della scrittura a mano e della lettura su carta.
Secondo questo studio, abbandonare tali pratiche significherebbe compromettere il pensiero logico-lineare, impoverire il linguaggio e limitare la capacità di apprendimento e di memoria.
Inoltre, la carta, contrariamente al digitale, è un materiale naturale e rinnovabile, proponendosi quindi come una scelta sostenibile dal punto di vista ambientale.

Anche il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara – sostiene ancora l’Osservatorio – ha riconosciuto l’importanza della scrittura a mano e della lettura su carta nel sistema scolastico, ma ha sottolineato che solo affermarlo non basta: bisogna agire concretamente.