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Scrutini 2020, Azzolina: chi aveva 8 avrà 8, chi merita 4 avrà 4. E a settembre la resa dei conti

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Gli studenti non sottovalutino la didattica a distanza: è vero che per tutti è garantito il passaggio alla classe successiva, ma poi a settembre per chi ha conseguito valutazioni non sufficienti la strada sarà impervia. Lo ha fatto intendere, chiaramente, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina rivolgendosi agli studenti durante una diretta svolta sul sito internet Skuola.net.

“Studiate oggi e non dovete studiare d’estate”

“Più si studia oggi, meno si deve recuperare domani – ha detto Azzolina -. Lo dicevo anche ai miei studenti: studiate oggi e non dovete studiare d’estate. La didattica a distanza ha avuto successo ma non dappertutto”.

Come abbiamo avuto modo di scrivere subito dopo l’approvazione definitiva del decreto “Cura Italia”, le valutazioni dell’intero anno scolastico in corso, quindi anche della didattica on line, si tradurranno alla fine in voti tradizionali: “chi aveva 8 avrà 8, chi merita 4 avrà 4 e il prossimo anno bisogna recuperarlo”, ha tagliato corto il ministro dell’Istruzione.

Quindi, in occasione degli scrutini di giugno i docenti saranno chiamati a verificare se lo studente avrà maturato “conoscenze e competenze. A inizio settembre chi deve recuperare delle competenze lo farà, altrimenti il prossimo anno scolastico sarà il più in salita possibile”.

Il test di settembre non sarà un pro forma

I primi giorni del nuovo anno scolastico saranno dedicati, quindi, proprio a verificare se gli studenti ammessi alla classe successiva con insufficienze avranno quindi recuperato nel corso dell’estate.

Chi non avrà “riparato” la lacuna, dunque, si ritroverà alle prese con una annualità scolastica, la 2020/21 molto difficile da recuperare.

Secondo la ministra dell’Istruzione “lo studio è sì un diritto ma anche un dovere che non si annulla ai tempi del Coronavirus. La scuola è per la costruzione del vostro futuro”.

Ero molto “secchiona”

Nel corso della trasmissione, Lucia Azzolina ha rivelato che da studentessa era studiosissima: “ero una secchiona, molto secchiona”, ha puntualizzato.

“Ho avuto la fortuna – ha quindi detto – di avere insegnanti eccezionali, senza i quali non sarei qui. I miei insegnanti sono nel mio cuore e lo saranno per sempre, un po’ oggi ripago tutto quello che ho avuto dalla scuola”.

“Penso sempre agli studenti, sto provando a fare del mio meglio affinchè il diritto all’Istruzione possa essere garantito, per certi versi è come se fossi ancora una docente solo ora ho 8,5 milioni di studenti; mi piacerebbe parlare di più con loro”, ha aggiunto.

“Gli studenti sono al centro del ministero, forza, non scoraggiatevi, è un periodo buio ma passerà, siate forti, siete e sarete i cittadini di domani, l’Italia ha bisogno di voi”, ha detto la titolare del Miur.

“Prima avevo tre classi, ora milioni di studenti”

Ad Azzolina è stato quindi chiesto cosa avrebbe risposta se solo avesse saputo di dover fare il ministro in questo periodo così difficile dovuto al Coronavirus.

“Ancora di più lo avrei accettato, è un lavoro difficilissimo fare il ministro, prima avevo una, due, tre classi, ora ho milioni di studenti, lo avrei accettato una, cento, mille volte”, ha concluso la ministra dell’Istruzione.

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