Vanno concludendosi gli scrutini di fine anno scolastico 2020-2021 in tutti i gradi di scuola. E anche gli esami di Stato procedono in modo spedito, vista la prova unica (discussione dell’elaborato) che accorcia i tempi e semplifica i calendari dei colloqui.
Ricordiamo che rispetto all’anno scorso, il primo condotto in pandemia, quest’anno si torna bocciare, a dispetto di qualche contestazione. Questo significa, in parole povere – spiega il nostro direttore Alessandro Giuliani – che non assisteremo, come nell’anno passato, alla disapplicazione dei commi 5 e 6 del Regolamento sulla valutazione, che di fatto, nella scuola secondaria, ha evitato bocciature e sospensioni del giudizio, con passaggi automatici, tranne casi eccezionali, all’anno successivo, anche qualora vi fossero medie complessivamente inferiori ai 6 decimi.
Sebbene non si abbiano ancora stime precise, si teme che molte delle bocciature possano avvenire per via del fenomeno della dispersione scolastica, di cui si è parlato molto nei giorni del G20 di Catania e sul quale ha riferito anche il nostro vice direttore Reginaldo Palermo. Un numero elevato di ragazzi, infatti, non si è presentato al cospetto dei docenti in DaD e seguire non è tornato in classe neanche dopo. Per il resto, tra gli alunni che non hanno abbandonato i banchi, i dati delle bocciature dovrebbero essere inferiori a quelli del 2019, quindi del pre-pandemia, in quanto il Ministero dell’Istruzione ha raccomandato di tenere conto delle criticità da Covid-19 e da didattica a distanza, come abbiamo già riferito.
Chiarisce, infatti, il MI, con la Nota ministeriale n. 699, firmata dal Capo dipartimento del ministero Stefano Versari: è opportuno richiamare l’attenzione sulla necessità che la valutazione degli alunni e degli studenti rifletta la complessità del processo di apprendimento maturato nel contesto dell’attuale emergenza epidemiologica.
L’indagine Save the children, ad esempio, sottolinea che da marzo 2020 gennaio 2021 nel 28% delle classi superiori, ogni studente ha avvistato l’addio di almeno un compagno. Un dato, quello della dispersione scolastica, che pare stia quindi tornando a crescere, dopo un triennio in discesa (tra l’anno scolastico 2017/2018 e il 2019/2020).
Nella valutazione di fine anno si tiene conto, naturalmente, anche degli esiti degli apprendimenti in fase di didattica a distanza, come da integrazione del Contratto collettivo nazionale sulla Didattica digitale integrata, che fa a sua volta riferimento al Decreto Ministeriale n. 89 del 7 agosto 2020, con il quale vengono esplicitate le modalità da attuare sul fronte delle metodologie e degli strumenti di verifica, oltre che della stessa valutazione, in relazione alla funzione docimologica ai docenti e ai criteri approvati dal Collegio dei Docenti e collocati nel Ptof.
A livello tecnico – stabilisce la NOTA 13914 DELL’11 GIUGNO 2021 – gli esiti degli scrutini, con la sola indicazione per ogni studente “ammesso” e “non ammesso” (compresi, per le classi terminali, i crediti scolastici attribuiti) sono pubblicati, distintamente per ogni classe, solo ed esclusivamente nell’area riservata del registro elettronico, cui accedono tutti gli studenti della classe di riferimento.
La scuola non è un luogo rivolto a giovani privilegiati. Anzi, è il luogo per…
Il gup di Palermo Paolo Magro ha condannato a 11 anni e 4 mesi di…
In un istituto di Prato, come in molte scuole italiane, è scattato il divieto di…
Comprendere il funzionamento del cervello umano è essenziale per insegnare a gestire gli errori. La…
I Patti educativi di comunità sono accordi tra scuole, enti locali e realtà territoriali, volti…
Solamente il 22,8% dei ragazzi delle scuole superiori nel Paese del Sol Levante, il Giappone,…