Anche sulla valutazione degli alunni al termine della didattica distanza, La Tecnica della Scuola non aveva sbagliato, anticipando in tempi non sospetti che comunque alla fine dell’anno scolastico, dopo la didattica on line, sarebbero usciti “voti veri”.
La conferma è arrivata dalle parole del capo dipartimento Marco Bruschi, che il 6 maggio ha “incontrato”, in una video-conferenza on line, i sindacati di categoria, per illustrare loro le ordinanze del ministero dell’istruzione sugli esami di terza media, assieme quella della maturità e a quella delle valutazioni di fine anno.
Leggendo i resoconti dei sindacati, scopriamo che non ci sarà il “sei politico”: la valutazione sarà espressa con voto numerico anche per la scuola primaria ma il voto sarà accompagnato da indicazioni del consiglio di classe sulle parti del curricolo che non è stato possibile sviluppare a causa della situazione di contagio e, sul piano dell’apprendimento individualizzato, circa gli apprendimenti che non sono stati consolidati per ogni allievo.
Dunque, si tratterà insieme di una valutazione sommativa e formativa, particolarmente delicata soprattutto nella comunicazione necessaria nei momenti di passaggio al successivo livello scolastico.
Per il recupero degli apprendimenti non consolidati, che dovrà avvenire soprattutto entro il primo periodo didattico, ci si affiderà all’autonomia delle istituzioni scolastiche, con un’azione di accompagnamento da parte del ministero.
Il capo dipartimento ha annunciato che i principi generali della valutazione degli alunni conserveranno la loro struttura: “anche se viene introdotta l’ammissione all’anno successivo, però” questa, ha detto l’Anief, sarà “vincolata al recupero e ad una ulteriore verifica da attuare in corrispondenza del nuovo anno scolastico. Per gli alunni con accertati problemi di apprendimento o con particolari difficoltà, si prevedono delle modalità di recupero specifico”.
Sulla valutazione sarà quindi fondamentale il ruolo dei consigli di classe, ai quali spetterà calibrare il recupero per il prossimo anno attraverso precipue schede di valutazione: “spetterà sempre ai docenti indicare i nuclei del programma che non sono riusciti a portare avanti a causa dell’interruzione delle lezioni in presenza dovuta al coronavirus”.
Per quanto riguarda la maturità, “l’ammissione alla prova unica avverrà per tutti, nella modalità erga omnes. Si conferirà un peso maggiore al percorso scolastico”.
Sulla base delle griglie valutative predisposte da ogni singolo collegio dei docenti, agli insegnanti spetterà quindi “verificare la capacità dello studente di fare collegamenti e relazioni tra le varie conoscenze e competenze acquisite”, anche nel corso della didattica a distanza.
Una circostanza, quest’ultima, che avalla la necessità di attrezzarsi e organizzarsi, da parte dei docenti, per cercare di avere più elementi utili possibili nel corso di questo mese finale di DaD, al fine di poter formulare un giudizio il più possibile completo sugli alunni e studenti.
Tutti promossi, quindi? Non proprio: “le mancate ammissioni alle classi successive solo nel caso di alunni sempre assenti o in presenza di gravi provvedimenti disciplinari”.
Il ministero dell’Istruzione non esclude, infatti, “che possano verificarsi casi, seppure limitati, di allievi non ammessi al prossimo anno scolastico, soprattutto derivanti da assenze continuative ed iniziate già dal primo quadrimestre”.
Le ripetenze, riporta l’Ansa, saranno “del tutto residuali e ridotte a gravi casi disciplinari oppure per l’impossibilità di valutare a causa di assenze che interessano anche il periodo antecedente all’interruzione delle attività in presenza. Tra le diverse ipotesi non è contemplata la valutazione della richiesta di medici specialisti per gravi situazioni di disabilità degli allievi ai fini di ripetenza”.
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