E’ tempo di scrutini finali e in questi giorni gli insegnanti stanno valutando gli alunni per decidere il voto da assegnare.
Valutazione che quest’anno dovrà fare i conti con la didattica a distanza, tanto che nelle scorse settimane il Ministero dell’Istruzione ha fornito delle precise istruzioni con un’ordinanza ad hoc.
Niente 6 politico ma nessuno deve restare indietro
Uno dei temi più frequenti riguarda la possibilità di bocciare gli studenti o meno.
La ministra Azzolina ha spiegato più volte che non è previsto alcun 6 politico ma bisogna seguire il principio di non lasciare indietro nessuno, ma con una valutazione seria. Le valutazioni quindi ci saranno e le insufficienze saranno riportate nei documenti di valutazione. Anche se gli studenti avranno il diritto di recuperare.
C’è la nota 8464 del 28 maggio 2020 in cui il Ministero ha fornito alcuni chiarimenti, in merito alla O.M. n. 11/2020 concernente la valutazione finale degli alunni per l’anno scolastico 2019/2020.
Per quanto riguarda gli alunni ammessi alla classe successiva in presenza di voti inferiori a sei decimi in una o più discipline, sia per il primo (art. 3, comma 4 della O.M.) sia per il secondo ciclo (art. 4, comma 4), la nota precisa che anche i voti inferiori a sei decimi devono essere riportati, oltre che nei documenti di valutazione finale, nei prospetti generali da pubblicare sull’albo on line dell’istituzione scolastica.
Valutazione alunni: in quali casi si può bocciare?
Resta, quindi, la possibilità di non ammettere all’anno successivo Los tudente ma solo in casi particolari:
– se lo studente non aveva frequentato nel primo periodo didattico, prima del coronavirus.
– se lo studente abbia ricevuto dei provvedimenti disciplinari gravi. Esclusi questi due casi lo studente verrà ammesso e recupererà in seguito le insufficienze.
Valutazione alunni disabili
La valutazione degli studenti disabili, avviene sulla base del piano educativo individualizzato, e per i disturbi specifici dell’apprendimento sulla base del piano didattico personalizzato.
Scrutini finali, il docente fa una proposta di voto e il Consiglio poi decide
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