È tempo di scrutini finali, in questi giorni gli insegnanti sono alle prese con le proposte di voto, i giudizi motivati, il conteggio delle assenze, il calcolo dei crediti scolastici e la compilazione delle varie scartoffie burocratiche da consegnare ad ogni fine scrutinio.
È importante ricordare che sarebbe opportuno utilizzare una valutazione formativa che tenga conto non solo dei risultati delle verifiche, ma in modo particolare del “processo” educativo e formativo.
L’anno scolastico è arrivato ormai al termine, in moltissime scuole la settimana entrante sarà dedicata agli scrutini finali. Le famiglie e gli studenti si chiedono quanto potrà incidere nella valutazione finale il periodo svolto in didattica a distanza o quello svolto in didattica mista tra DDI e presenza. Anche per i docenti non sarà per nulla facile dovere pesare, in modo da non creare ingiustizie, le valutazioni scaturite dagli incontri in presenza e quelle definite da verifiche svolte a distanza.
Sarebbe opportuno, soprattutto in anni particolari come questi dell’emergenza covid-19, utilizzare la valutazione formativa piuttosto che quella sommativa. Bisognerebbe lasciare da parte le medie aritmetiche e gli arrotondamenti al ribasso o al rialzo, facendo una vera e propria analisi valutativa che prenda spunto dall’esperienza didattica attuata e dai processi formativi utilizzati.
La valutazione formativa è “poliedrica” per il fatto che è possibile estrarre diverse facce interessate al processo valutativo. La valutazione scaturita dalla considerazione di un dato comportamento, dal premiare lo sforzo e dall’evidenziare il superamento di una barriera. La valutazione formativa, basandosi sull’esperienza, esige anche una continua rimodulazione del processo formativo e mantiene costantemente aperto il dialogo educativo tra docente e discente. Altra cosa è invece la valutazione della prova dove si verifica, dopo un periodo di spiegazioni del docente, l’apprendimento reale dello studente. Quest’ultima è una valutazione sommativa, volta ha misurare l’atto di performance e a fare scaturire una media tra i vari indicatori della griglia di valutazione.
Nell’anno scolastico 2020/2021 nei Piani triennali di offerta formativa e nei patti di corresponsabilità, stipulati tra scuola e famiglia, troviamo inserite anche le griglie di valutazione della Didattica Digitale Integrata, facendo fede alla norma legislativa che rende la valutazione a distanza giuridicamente valida come quella effettuata in presenza. L’utilizzo durante l’anno di entrambe le griglie di valutazione, chiedono, da parte dell’insegnante, la cura di arrivare ad una valutazione finale ben calibrata e che tenga conto della pesatura dei voti stabiliti durante l’intero percorso dell’anno scolatico.
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