Erano purtroppo più che fondati i timori della Tecnica della Scuola, espressi ai propri lettori in anteprima, una settimana fa, sul pericolo delle slittamento degli scrutini sabato 13 e domenica 14 giugno. A darne notizia, il 5 giugno, è anche il primo quotidiano nazionale, il Corriere della Sera, che mette in risalto la “risposta dei presidi” della scuola secondaria alla mobilitazione del personale in corrispondenza delle valutazioni di fine anno: oltre all’inevitabile spostamento degli scrutini al week end del 13 e 14 giugno, visto che il 15 la maggior parte dei prof dovrà vestire l’incarico di commissario o presidente nelle commissioni della maturità, rese pubbliche proprio in queste ore. Tra i vari provvedimenti anti-boicottaggio, decisi dai presidi, scrive sempre il quotidiano, figura anche quello di sospendere tutti i permessi e le ferie.
Intanto, però, sulla possibilità di far svolgere gli scrutini di domenica, i sindacati mettono le mani avanti. Alle FAQ sulle modalità dello sciopero, di cui vi abbiamo dato notizia nei giorni scorsi, si è aggiunta proprio quella che riguarda questa eventualità. “Può il DS convocare gli scrutini in tarda serata o di domenica? Di norma no – tengono precisare i Confederali, Snals e Gilda -, perchè la domenica è da considerare come giornata di riposo settimanale, quindi un diritto. Pertanto una convocazione domenicale, o anche serale, può andar bene solo se questa diventa l’extrema ratio per consentire il regolare svolgimento degli esami, ivi compreso l’insediamento delle commissioni. Diversamente tali convocazioni “anomale”, avrebbero il sapore della ritorsione nei confronti degli scioperanti. Il personale Ata impegnato di domenica ha diritto al recupero del giorno libero e all’indennità aggiuntiva per lavoro festivo, come previsto da Ccnl”.
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Insomma, aprire la scuola domenica 14 giugno per svolgere gli scrutini sarebbe davvero l’ultima possibilità. Ma in certi casi, in quelle scuole dove i tempi per svolgerli proprio non ci sono, verranno convocati proprio nel giorno del riposo. Un’eventualità rigettata da Marcello Pacifico, presidente Anief: “se questi dirigenti dello Stato dovessero veramente spostare qualche scrutino a domenica 14 giugno, si prenderebbero una bella responsabilità, perché stiamo parlando di attività a tutti gli effetti funzionali all’insegnamento, che devono essere obbligatoriamente svolte in orari e giorni feriali. Viene da sé, che non seguire questa norma contrattuale, ledendo il diritto al riposo settimanale dei lavoratori che operano nella scuola, comporterebbe delle conseguenze legali di cui i dirigenti – conclude il sindacalista – dovranno rispondere in prima persona”.
La soluzione potrebbe allora essere quella che gli scrutini si svolgano per tutta la giornata di sabato, collegio dei docenti permettendo, fino a notte inoltrata. Ma non oltre la mezzanotte.
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