Nello stesso tempo questi sistemi propongono soluzioni innovative per automatizzare alcune fra le più comuni operazioni dei docenti nel campo della didattica (scrutini on-line e stampa pagelle).
Ma, proprio negli scrutini on line, non sempre gli insegnanti riescono a cogliere l’importanza delle innovazioni proposte, causa le difficoltà nell’inserire, nei tempi giusti, le proprie valutazioni nell’apposita pagina web, o causa l’incapacità di gestire sistemi software considerati di non facile utilizzo. Il problema è quello di sempre, ovvero il mancato aggiornamento professionale di qualche insegnante, rimasto completamente avulso dalle innovazioni informatiche, sempre più presenti nell’attività didattico-organizzativa delle nostre scuole.
Questo mancato aggiornamento informatico può condizionare , all’interno delle attività degli organi collegiali, l’azione di tutti gli operatori scolastici, dal personale ATA al Dirigente Scolastico, procurando gravi disagi di immagine all’istituzione scuola.
Da notare che quando si parla o si scrive di uso delle tecnologie innovative al servizio di una organizzazione scolastica di qualità, si alzano spesso voci dissenzienti, che consigliano di non fare facili esaltazioni sul loro utilizzo.
Questo levar di scudi deve far riflettere, giustificando tali posizioni con il fenomeno del digital divide, particolarmente accentuato, in alcune zone periferiche del nostro Paese.
Il nuovo che avanza, mette a nudo nelle scuole un particolare tipo di digital divide, quello che differenzia i docenti pratici di hardware e software ( vedi le competenze informatiche richieste nell’ultimo concorso DS ), da coloro che hanno ancora allarmanti, e non più giustificabili, difficoltà nel semplice uso del computer.
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