Il sistema integrato 0-6, previsto dal Decreto Legislativo 65 del 2017, fa tesoro del pluralismo e della varietà dei servizi esistenti e la loro contaminazione sicuramente permetterà di valorizzare le specificità di ciascuno per metterle a disposizione dell’intero settore dei servizi per l’infanzia.
La recente pubblicazione delle Linee pedagogiche per il Sistema Integrato 0-6, infatti, mutua dall’esperienza delle scuole dell’Infanzia il “fare scuola” attraverso la progettazione di un curricolo, così come delineato nelle Indicazioni Nazionali del 2012 e lo mette a disposizione dei servizi 0-3, che operavano, invece, per “progetto pedagogico”.
Ne scaturisce un’idea di un curricolo unitario 0-6, che può favorire la costruzione della continuità, la comunicazione ai genitori, la valutazione e la rendicontazione della qualità del servizio.
L’idea di curricolo dà coerenza al percorso 0-6 e si propone come cornice di riferimenti e di traiettorie condivise, trovando nelle progettualità di ogni nido, sezione primavera e scuola dell’infanzia, magari costituite in un Polo per l’infanzia, interpretazioni adeguate alla specificità di ogni gruppo e di ogni bambina e bambino.
Secondo le Raccomandazioni dell’Unione Europea (2019), i curricoli 0-6 devono:
Un curricolo unitario integrato 0-6 con lo scopo primario di promuovere la crescita dei bambini favorendo un equilibrato intreccio tra le dimensioni fisica-emotiva-affettiva-sociale-cognitiva-spirituale senza trascurarne alcuna, attraverso una progettualità e intenzionalità pedagogica che, partendo da scelte valoriali e dall’identificazione di finalità educative esplicite, ( sviluppo dell’identità e dell’autonomia e acquisizione delle competenze in funzione della cittadinanza) tengano conto dei destinatari (i bambini) e dell’ambiente socio- culturale.
È un percorso che si realizza attraverso strategie, metodologie e strumenti, che vanno anch’essi dichiarati, finalizzati a sviluppare e ad arricchire le esperienze, le conoscenze, le abilità e le competenze dei soggetti che vi partecipano.
Percorso che necessita di una progettazione centrata sui momenti di cura, accoglienza, esperienze di gioco, attività proposte e orientate dall’adulto.
Per la costruzione di un curricolo unitario 0-6 è importante che educatori/insegnanti progettino avendo in mente le direzioni di sviluppo da perseguire, nella consapevolezza che gli apprendimenti non si sviluppano in modo frammentario, né lineare, ma in un continuum in cui ciascuna conquista genera nuove situazioni di apprendimento, in una dinamica evolutiva costruttiva e ricorsiva.
In questo senso il curricolo del segmento 0-6 si configura in continuità con il successivo percorso scolastico, nel quale ciascun progresso deve poggiare su basi solide che si costruiscono proprio nei primi anni di vita del bambino.
Nella progettazione del curricolo unitario 0-6 si terrà la massima attenzione prossemica alla organizzazione degli spazi, dei tempi e dei gruppi di apprendimento che rappresentano la “trama visibile” del curricolo di ogni istituzione educativa ed agevolano il buon funzionamento della vita quotidiana e il benessere dei bambini, consentono di dare ordine e prevedibilità alle esperienze e contribuiscono a promuovere il consolidamento dell’identità, la progressiva autonomia e la conquista delle competenze.
Un curricolo unitario 0-6 non potrà fare a meno di promuovere una socialità positiva, partendo dalla considerazione che le istituzioni educative per l’infanzia sono luoghi della prima socialità diffusa dove i bambini vivono e apprendono le prime regole di una comunità extra-familiare.
Una socialità positiva che si promuove attraverso:
Sarà molto importante per la creazione di una socialità diffusa l’esempio che sarà offerto dagli adulti (docenti e genitori) che dovranno favorire l’instaurarsi nel gruppo di lavoro e di relazioni di un’atmosfera incentrata sulla cooperazione e il rispetto reciproco, la promozione di dinamiche sociali improntate al decentramento, alla crescita etico-morale e dunque allo scambio democratico.
Per non infrangere un sogno pedagogico necessario per la qualità dei servizi a cui possono aspirare le nuove generazioni, dopo la pubblicazione delle Linee Pedagogiche è arrivato il momento che la Conferenza Unificata Stato Regioni definisca ruoli, competenze di ciascuno e uno specifico Piano di azione.
Spetta alle Regioni la programmazione dei fondi e la costruzione dei Poli dell’Infanzia d’intesa con i Comuni, ai quali spettano le forme di verifica e di controllo per il segmento 0-3.
Al Ministero spetta un ruolo di coordinamento e di sollecitazione perché tutti gli attori in campo si sentano e operino da protagonisti e responsabili di un servizio centrale per la crescita delle bambine e dei bambini ed indicatore di qualità e di civiltà di cui essere orgogliosi.
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