Quale curricolo per la scuola dell’infanzia? Lo spiegano le Linee pedagogiche per la scuola 0-6, che mirano a potenziare la cultura pedagogica dell’infanzia, nell’ottica anche di raggiungere l’obiettivo, per il 2030, della frequenza del 96% dei bambini dai tre anni fino all’entrata nella scuola dell’obbligo.
Su tutto il territorio nazionale – chiariscono le linee guida – le famiglie dovranno potere scegliere tra una molteplicità di servizi educativi e scolastici che, indipendentemente dal soggetto titolare e gestore (statale, comunale, paritario, privato), offrano condizioni di qualità quali, fra l’altro, la continuità e stabilità delle relazioni, la compresenza di più adulti, il possesso dei titoli di studio richiesti e di una formazione specifica e di elevato livello, percorsi di formazione in servizio, la presenza di un coordinamento pedagogico.
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La scuola dell’infanzia peraltro è al centro dell’attenzione del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi che sta iniziando proprio dagli asili nido in fatto di investimenti provenienti dal Pnrr: 3 miliardi verranno infatti destinati a nuovi asili nido.
Una scelta, tuttavia, sconfessata dal sondaggio della Tecnica della Scuola, nell’ambito del quale i lettori considerano prioritaria l’esigenza di ridurre le classi pollaio, più che quella di accrescere i nidi.
Il curricolo dell’infanzia o il progetto pedagogico?
Il documento delle Linee pedagogiche chiarisce che il termine curricolo proposto alle scuole dell’infanzia dalle Indicazioni Nazionali è inusuale e assai dibattuto relativamente ai servizi educativi per l’infanzia, dove più frequentemente si usa il termine progetto pedagogico.
Tuttavia – viene precisato – l’idea di un curricolo unitario, d’altra parte, è una prospettiva che può favorire la costruzione della continuità zerosei, la comunicazione ai genitori, la valutazione e la rendicontazione della qualità del servizio.
Dunque in realtà le Linee pedagogiche tengono in conto entrambi gli ambiti, quello della progettazione e quello della costruzione di un curricolo.
L’educazione nello zerosei: scopi e processi
Si legge nelle Linee pedagogiche: L’educazione nei servizi per l’infanzia zerosei ha come scopo primario quello di promuovere la crescita dei bambini favorendo un equilibrato intreccio tra gli aspetti cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici e spirituali, senza trascurarne alcuno, in un approccio olistico che promuova ogni aspetto in un’ottica unitaria.
Le principali finalità dell’educazione riferite al bambino in questa fascia prendono in considerazione:
- – la crescita armonica e il benessere psicofisico; – la costruzione dell’autostima;
- – l’elaborazione di una identità di genere, libera da stereotipi;
- – la progressiva conquista di autonomia non solo nel senso di essere in grado di fare da solo, ma come capacità di autodirezione, iniziativa, cura di sé;
- – l’evoluzione delle relazioni sociali secondo modalità amicali, partecipative e cooperative;
- – lo sviluppo della capacità di collaborare con gli altri per un obiettivo comune, quale primo e fondamentale passo di un’educazione alla cittadinanza;
- – lo sviluppo delle competenze comunicative e linguistiche e delle molteplici forme espressive e rappresentative;
- – l’avvio del pensiero critico, attraverso l’estensione dei processi cognitivi, riflessivi e metacognitivi.
La progettazione
La progettazione è centrata sui momenti di cura, accoglienza, esperienze di gioco, attività proposte dall’adulto, parte da occasioni specifiche e da opportunità offerte dall’ambiente; si articola e si arricchisce nel tempo attraverso la riflessione sul percorso compiuto, la documentazione, l’individuazione di possibili sviluppi e il coinvolgimento dei bambini. Si tratta in pratica di una modalità di lavoro scientifica che si ristruttura e corregge sulla base del percorso che si sta compiendo, degli obiettivi, delle criticità del contesto.
L’idea di curricolo
Il curricolo si propone come una cornice di riferimenti, di traiettorie e di obiettivi condivisi, che danno coerenza al percorso zerosei. In pratica la progettazione avviene entro la cornice del curricolo.
Quale curricolo zerosei?
Il curricolo 0-6 punta a:
- rispondere agli interessi dei bambini;
- favorire il loro benessere e soddisfare i bisogni e il potenziale unico di ciascun bambino;
- promuovere la partecipazione, l’iniziativa, l’autonomia, la capacità di risoluzione dei problemi, la creatività, l’attitudine a ragionare;
- riconoscere l’importanza del gioco;
- favorire il contatto con la realtà, in primo luogo con la natura;
- accompagnare il bambino alla scoperta dell’attività motoria, della musica, dell’arte, della scienza, del mondo;
- garantire un equilibrio tra sviluppo della socialità, maturazione emotiva e processi cognitivi e valorizzando le risorse dei bambini.
Nella costruzione del curricolo e della progettazione è importante – spiegano le linee pedagogiche – che educatori/insegnanti abbiano in mente che gli apprendimenti non si sviluppano in modo frammentario né lineare, ma in un continuum in cui ciascuna conquista genera nuove situazioni di apprendimento, in una dinamica evolutiva costruttiva e ricorsiva.
In questo senso il curricolo del segmento zerosei si configura in continuità con il successivo percorso scolastico, nel quale ciascun progresso deve poggiare su basi solide che si costruiscono proprio nei primi anni di vita del bambino.