Scuola 42 una scommessa per il futuro della Francia
Che la scuola sia importante per l’economia di una intera nazione lo ha capito benissimo un imprenditore parigino, Xavier Niel, che conta di trovare talenti informatici per il futuro della Francia, in un bacino di utenza che non esclude chi ha anzitempo abbandonato il sistema scolastico francese.
Niel con il fiuto del talent scout è certo di trovare, tra i duecentomila giovani che in Francia abbandonano il sistema scolastico senza completare gli studi, qualche talento naturale, che non è stato valorizzato dalla scuola tradizionale. Ma chi è questo ardito imprenditore che crede di fare impresa nel campo dell’istruzione, recuperando cervelli persi e non valorizzati dalla scuola pubblica? Xavier Niel è un ricco mecenate quarantacinquenne che nasce a Créteil a pochi chilometri da Parigi, patron di Free, che molti in Francia paragonano a Steve Jobs, ha rivoluzionato il mondo della telefonia mobile. Con il progetto “Scuola 42” che partirà con il prossimo autunno lancia una sfida al mondo politico e al sistema scolastico francese, a suo dire poco dinamico e attento allo sviluppo tecnologico. La scommessa di Xavier Niel è quella di formare ingegneri di software, sperimentando un metodo di apprendimento capace di fare intersecare il sapere disciplinare con il sapere costruire e realizzare un progetto, volto a promuovere la conoscenza e risoluzione di un problema reale e particolare, attraverso lo stimolo della motivazione,come può essere, la costruzione di un software utile per tutti.
In sostanza la “Scuola 42” sottolinea l’importanza di intersecare il mondo della conoscenza con il mondo della produttività, quindi il sapere utile al progresso e non utile solo a se stesso. Anche l’Italia, così divisa tra chi condanna i finanziamenti pubblici alle scuole paritarie e chi invece li considera necessari, guarda con grande curiosità a questo progetto, che però è finanziato totalmente da privati . La domanda che ci poniamo è: forse la scuola del futuro seguirà le orme di Scuola 42? C’è chi lo teme ma c’è anche chi lo spera.