“Io auspico che il giorno 7 le scuole secondarie di secondo grado possano ripartire con una didattica integrata, mista, almeno il 50% in presenza, ovviamente nel segno della flessibilità. Non dobbiamo mettere a rischio le comunità scolastiche e i nostri figli, ma neppure gli insegnanti e il personale ATA. Però io credo che se come mi dicono questi tavoli hanno lavorato in modo efficace, delle soluzioni a livello territoriale sono state trovate in modo altrettanto efficace ed efficiente, quindi potremo ripartire quantomeno con il 50% di didattica in presenza”.
Così ha dichiarato il premier Conte, nel corso conferenza stampa di fine anno organizzata dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei giornalisti in collaborazione con l’Associazione della Stampa Parlamentare.
“Per quanto riguarda la scuola abbiamo approfittato di questo mese di dicembre per compiere un ulteriore passo avanti per cercare di entrare in una logica di massima flessibilità. Abbiamo coinvolto i prefetti presso le prefetture. A livello provinciale sono stati istituiti dei tavoli che hanno lavorato intensamente con tutte le autorità coinvolte (scolastiche, sistema dei trasporti, autorità locali e centrali) per cercare di trovare una sintesi” ha continuato il premieri, che ha anche aggiunto: “Abbiamo compreso che il sistema è così integrato che non è possibile decongestionare i flussi che si producono anche intorno alla scuola per quanto riguarda il trasporto pubblico scolastico e locale in generale. Non si può operare efficacemente se non si integrano questi comparti diversi. Le prefetture hanno avuto il mandato di coordinare insieme a tutte le autorità e i ministri competenti delle soluzioni flessibili, addirittura da valutare paese per paese, città per città, scuola per scuola, differenziare gli orari non solo nelle scuole ma anche negli edifici pubblici. Ovviamente bisogna integrare questi dati e lo si può fare solo a livello locale e sulla base di esigenze specifiche delle realtà territoriali“.
Conte ha parlato anche del difficile nodo dei trasporti: “Il trasporto sicuramente si è rivelato uno dei momenti più critici per gestire la fase pandemica perché è chiaro che se dovessimo rispettare regole di distanziamento occorrerebbe quintuplicare ad esempio la flotta dei mezzi di trasporto, cosa che ovviamente ha dei limiti. In totale vorrei ricordare che abbiamo investito 3 miliardi di risorse per sostituire la flotta di bus, come pure abbiamo investito 390 milioni per favorire il noleggio anche di mezzi privati. Ovviamente sono tutte poi iniziative che devono essere messe a terra a livello quantomeno regionale”.
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