Il professor Segni, che scriveva, 70 anni fa, diceva con elegante understatement quello che a Roma avrebbero detto, più semplicemente: «Bambole, non c’è una lira». Intanto: è vero che la scuola sono soprattutto i professori e gli alunni, ma anche le strutture e le attrezzature, in questo mondo della nuova comunicazione, saranno sempre fondamentali. E, secondo, il ruolo sociale del professore è crollato man mano che perdevano valore gli stipendi. Con queste tariffe, come si può pensare di attirare i migliori? Certo, i governi della Repubblica non hanno mai amato la scuola. Parlano e predicano, ma non fanno: c’è poco da dire.
La Nuova Sardegna 19 febbraio 2016
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