La Campania è in zona gialla, come da disposizioni del ministro della Salute Roberto Speranza. A livello teorico ciò significa che da oggi 26 aprile tutte le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado vanno in presenza; per le superiori, dopo un braccio di ferro tra Regioni e Governo, si è stabilito che i ragazzi frequentino in presenza al 70%, una percentuale che dovrebbe progressivamente condurre al 100%, se anche i trasporti dovessero consentirlo.
Tuttavia il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, con Ordinanza n. 15 del 23 aprile, chiarisce che affinché le scuole superiori possano rispettare la quota voluta dal Governo, è necessario che le ultime disposizioni ministeriali siano compatibili col piano scuola e il protocollo di sicurezza che ad oggi hanno guidato l’organizzazione delle scuole anche sul fronte della didattica. Ma la nota ministeriale del 23 aprile, d’altra parte, ribadisce che le disposizioni ministeriali non sono derogabili se non per ragioni legate ai focolai da Covid-19.
Ecco cosa stabilisce esattemente la NOTA DEL MI, N.624 DEL 23 APRILE: le disposizioni del decreto non possono essere derogate da provvedimenti dei Presidenti delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano e dei Sindaci se non in casi di eccezionale e straordinaria necessità dovuta alla presenza di focolai.
L’ORDINANZA n. 15 del 23 aprile 2021
(Disposizioni di prevenzione sanitaria in materia di attività didattica in presenza nelle scuole secondarie di secondo grado):
Si richiamano i Dirigenti scolastici alla puntuale applicazione delle Linee guida approvate con DM n.39 del 26 giugno 2020, come integrate dalle Indicazioni ad interim sulle misure di prevenzione e controllo delle infezioni da Sars-Cov-2 in tema di varianti e vaccinazione anti-Covid-19- Rapporto ISS Covid -19 n.4/2021. E si dispone:
– che ove il rispetto della soglia minima di attività in presenza stabilita, per le scuole secondarie superiori, dall’art. 3, comma 2 del decreto legge 22 aprile 2021, n. 52 (70% della popolazione studentesca) risulti incompatibile con l’applicazione delle Linee guida approvate con DM n.39 del 26 giugno 2020, come integrate dalle Indicazioni ad interim sulle misure di prevenzione e controllo delle infezioni da Sars-Cov-2 in tema di varianti e vaccinazione anti-Covid-19- Rapporto ISS Covid -19 n.4/2021, vengano adottate dai dirigenti scolastici forme flessibili nella organizzazione dell’attività didattica, al fine della riduzione dell’attività in presenza nella misura necessaria ad assicurare il rispetto del distanziamento minimo richiesto dalle vigenti misure di sicurezza, in ogni caso assicurando almeno il 50% delle presenze.
Trasporti
Si demanda alla Direzione Generale Mobilità di monitorare l’attuazione del Piano dei trasporti scolastici definiti con le singole Prefetture in vista della ripresa delle attività didattiche in presenza e di disporre l’attivazione di ulteriori servizi aggiuntivi, ove necessario ad assicurare condizioni di sicurezza per gli utenti.
Le disposizioni del Ministero della Salute
Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia del 23 aprile 2021, ha firmato nuove Ordinanze che entreranno in vigore a partire da lunedì 26 aprile.
La prima Ordinanza rinnova la permanenza in zona rossa della Regione Sardegna. La seconda dispone il passaggio in zona arancione per le Regioni Basilicata, Calabria Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta. La terza dispone il passaggio in zona gialla di tutte le altre Regioni. I provvedimenti fanno salve eventuali misure più restrittive già adottate sui territori.
Complessivamente, quindi, la ripartizione delle Regioni e Province Autonome nelle diverse aree in base ai livelli di rischio a partire dal 26 aprile 2021 è la seguente:
- zona rossa: Sardegna
- zona arancione: Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta
- zona gialla: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Toscana, Umbria e Veneto
- zona bianca: (nessuna regione)