Il sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso, non le manda a dire ed esprime il suo disappunto per quanto accaduto nella scuola primaria Deledda di Gaggio in Piano, frazione di Castelfranco Emilia, chiusa per mancanza di personale a causa dello sciopero della dieta dei gruppi sanguigni. L’esponente della Lega in un suo lungo post su Facebook ha sottolineato quanto l’accaduto offenda le risorse umane e finanziare messe in campo per assicurare la ripartenza.
Così il sottosegretario anima il suo sfogo: “Sono furioso e vi spiego il perché. Sono state messe in campo risorse umane e finanziarie senza precedenti per assicurare la ripartenza in presenza dell’anno scolastico. Governo, lavoratori, parti sociali, famiglie sono impegnate quotidianamente affinché i nostri ragazzi possano vivere in pienezza il loro impegno didattico”.
E continua: “Dopo circa due anni di deprivazione culturale e di scuole chiuse stiamo a fatica uscendo dal tunnel e una scolaresca rimane a casa per uno sciopero per la “dieta sanguinea“? Risulta totalmente inaccettabile che, come accaduto in una scuola primaria emiliana, si blocchino le lezioni per motivazioni risibili e incomprensibili. Uno schiaffo a tradimento al mondo dell’istruzione e a tutto il Paese, che sta mettendo in campo sforzi straordinari per uscire dall’incubo pandemia”.
“Su questa storia voglio vederci chiaro – conclude Sasso – è mio diritto e lo è anche delle famiglie e degli stessi alunni. Qualcuno dovrebbe davvero vergognarsi. Chiedere scusa ai bambini, alle famiglie e vergognarsi”.
La vicenda della scuola
“Chiusa per dieta” è questa la motivazione che ha spinto la dirigente scolastica della scuola a sospendere le lezioni per la giornata di venerdì 12 novembre in quanto il plesso era privo di operatori. Il personale Ata, infatti, ha aderito a uno sciopero nazionale indetto da Saese (Sindacato autonomo scuola ed ecologia) per la promozione e la conoscenza della dieta dei gruppi sanguigni.