Da 25 mila firme 65 mila in pochissimo tempo. Obiettivo è 75 mila. Cresce a vista d’occhio il numero dei firmatari della petizione lanciata su change.org dal gruppo Unsic (Unione nazionale sindacale imprenditori e coltivatori) per chiedere alla Ministra Azzolina e al Presidente Conte la prosecuzione della didattica a distanza per le scuole superiori.
La richiesta della petizione: si chiede la prosecuzione della didattica a distanza dopo il 7 gennaio nelle scuole superiori per prevenire una terza ondata di contagi che sarebbe più deleteria delle precedenti, soprattutto per la concomitanza con le influenze stagionali e con apparati e personale sanitari in sofferenza.
Dichiara l’unione sindacale Unsic: La scuola in presenza rappresenta l’ordinarietà e il modello tradizionale. Il suo punto di forza è nell’aggregazione e nell’inclusione degli studenti, ma anche nella salvaguardia della “umanizzazione” della funzione scolastica.
La Dad, da parte sua, può costituire – se ben organizzata e sfruttata – un valore moderno e universalistico, capace di proporre una didattica multifunzionale e interattiva, arricchita di contenuti esterni.
Oggi, purtroppo, con la drammatica pandemia ancora in corso, è necessario qualche sacrificio per preservare la vita a migliaia di persone. Ogni giustificazione ideologica o i tentativi di chiamare fuori la scuola – e ciò che vi ruota attorno – dalla diffusione dei contagi per tenere aperti gli istituti superiori in presenza (gli unici in cui i ragazzi possono gestirsi autonomamente a casa) sono argomentazioni che non reggono ed è da incoscienti sostenerle rispetto alla possibilità di salvare anche una sola esistenza umana.
Preoccupazioni legittime, quelle del sindacato, ma la domanda sorge spontanea: cosa ha a che fare con la scuola un sindacato di imprenditori e coltivatori? Quanto un gruppo di non specialisti della scuola può giudicare l’efficacia della didattica a distanza?
Peraltro, per motivare la posizione favorevole alla prosecuzione della DaD, si fa uso dei dati diffusi da Wired circa i contagi scuola, dati mai convalidati dagli esperti del Comitato Tecnico Scientifico. In particolare è il coordinatore del CTS Agostino Miozzo a contestare quei numeri, come raccontiamo in un precedente articolo.
Ad ogni modo, è vero che la questione del rientro scuola il 7 gennaio allarma non poco tutte le parti sociali, come spiega il nostro direttore di testata Alessandro Giuliani, dal momento che il dopo vacanze potrebbe vedere una nuova impennata di contagi, anticipata da un tasso di contagio al 17,6% oggi. Cifre che potrebbero indurre il Governo a introdurre nuove restrizioni nel nuovo Dpcm che subentrerà a quello in scadenza il 15 gennaio, commenta il direttore Giuliani.
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