I lettori ci scrivono

Scuola del futuro ostacolata dalla scuola “tradizionale”?

Gentilissimi, i difensori dell’ “innovazione” a prescindere (cioè della burocrazia, della scuola-azienda, della sottrazione di istruzione e di conoscenza agli studenti) dicono che la scuola soffre a causa di alcuni attardati insegnanti e di conservatori che stentano ad accedere alle meraviglie dell’ “autonomia”, del digitale, della “didattica per competenze”, della figura dell’insegnante come “facilitatore” che aiuta gli studenti a utilizzare pacchetti proposti dalle multinazionali dell’informatica e simili. Sarebbe proprio questo ibrido – scuola del futuro ostacolata dalla scuola “tradizionale” – a rendere il sistema poco efficace. Eliminata l’anomalia degli insegnanti che vogliono ancora insegnare e magari – horribile dictu – “spiegare” le cose ai propri studenti, tutto andrà a posto: autonomia, nuove tecnologie e nuove metodologie (non si sa applicate a cosa, ma tant’è), didattica per competenze, “formatori” e aziende potranno finalmente raggiungere appieno i loro meravigliosi risultati.

Non si rende conto, chi fa questi ragionamenti, di un fatto che sarebbe abbastanza semplice, se lo si volesse vedere: la persistenza di una scuola in cui si insegnano, si imparano, si elaborano, si fanno propri dei contenuti culturali (cioè umani) attraverso la parola e la relazione si spiega non con l’ostinazione “conservatrice” degli insegnanti, ma semplicemente con il fatto che questa è LA scuola, un modello di istruzione che funziona (con i necessari, continui aggiustamenti, certo, specie nella scelta dei contenuti da proporre), che garantisce una crescita umana e culturale a un grandissimo numero di ragazzini, e che invece si vorrebbe sostituire con uno che non funziona affatto.

Non è che le spinte “conservatrici” fermino il “progresso”, è il contrario: è che un’idea assurda come quella di una scuola senza conoscenza – nella quale i “metodi” (validi solo se “innovativi”, al di là di qualunque riflessione sulla loro opportunità ed efficacia) non siano più un mezzo per veicolare contenuti culturali significativi, ma diventano essi stessi IL contenuto – non riesce a imporsi del tutto perché va contro il buon senso, nonostante sia sostenuta da decenni di indottrinamento ideologico e da un sistema politico decisissimo a regalare il campo dell’educazione a poteri economici che hanno bisogno di consumatori, non di esseri umani a tutto tondo.

Luca Malgioglio 

I lettori ci scrivono

Articoli recenti

I trans derisi e vessati già scuola, l’Istat certifica la dura vita di chi non è eterosessuale: discriminati al lavoro e sugli stipendi

A scuola e negli atenei, e poi nel mondo del lavoro, i ragazzi transessuali risultano…

21/12/2024

Legge di bilancio 2025, poche misure per la scuola; quasi nulla per il precariato. INTERVISTA Pacifico (Anief)

C'è molta delusione per le misure sulla scuola inserite nella legge di bilancio approvata oggi…

20/12/2024

Concorsi docenti, chi aveva il Covid e s’assentò non potrà fare la prova suppletiva: il Tar respinge il ricorso citando il Consiglio di Stato

Ha fatto bene il ministero dell'Istruzione a non riprogrammare le prove concorsuali del 2022 (per…

20/12/2024

Tragedia Zagabria: 19enne entra in una scuola, uccide un bambino e ferisce altri alunni e la maestra

Questa mattina, venerdì 20 dicembre, a Zagabria, in Croazia, un 19enne ha fatto irruzione in…

20/12/2024

Compiti per le vacanze, sì o no? Per un docente su due non andrebbero assegnati – RISULTATI SONDAGGIO

Un docente su due è favorevole a non appesantire il carico di lavoro degli studenti…

20/12/2024

Commissioni concorso docenti PNRR 2, domande entro il 2 gennaio 2025

Sul portale INPA sono disponibili i due bandi per la selezione dei componenti delle commissioni…

20/12/2024