Innovazione dei sistemi di apprendimento, formazione docenti e implementazione delle infrastrutture tecnologiche ed altro ancora.
Sono tutti temi attuali all’attenzione del governo e più in generale dell’apparato statale che interessano il mondo della scuola.
Non è solo l’apparato statale però che di essi si interessa e cerca soluzioni ma esistono soggetti di cui quest’ultimo può giovarsi che si allineano a modalità d’intervento a cui l’Europa si affaccia. Accade a Torino con la Fondazione per la Scuola/ Compagnia di San Paolo, dove è in corso di realizzazione un progetto sull’educazione che parte dal modello culturale e dal modello pedagogico della scuola del futuro e si articola in formazione docenti, formazione personale di supporto, creazione laboratori e creazione dell’infrastrutturazione tecnologica per gli istituti comprensivi del capoluogo piemontese.
La Compagnia di San Paolo svolge la sua azione direttamente o attraverso i propri enti strumentali e persegue fini di utilità sociali, puntando allo sviluppo culturale, civile ed economico, con i redditi del proprio patrimonio e in questa direzione non poteva mancare una sua decisa azione nel settore dell’istruzione, attraverso appunto la Fondazione per la Scuola (ente strumentale della Compagnia). E non fa meraviglia se si pensa che il Presidente della Compagnia è l’ex Ministro della Pubblica Istruzione Francesco Profumo, già Presidente del CNR e rettore del Politecnico di Torino.
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Si tratta di un modello di intervento scalabile e replicabile per il Paese che si sviluppa su larga scala nel tentativo di dare risposta ad una semplice domanda che come si legge nell’efficace strumendo di divulgazione elaborato per il progetto è la seguente: “Viola ha 6 anni, il prossimo autunno inizia la prima elementare e il suo percorso di studio terminerà nel 2034…
Ma cosa deve imparare per affrontare le sfide sociali, economiche e politiche del 2030? E quale modello e sistema educativo può supportare adeguatamente la sua crescita personale e professionale?” Il progetto è denominato riconnessioni e si sviluppa su 4 livelli:
il primo riguarda l’infrastruttura geografica con obiettivo l’implementazione della rete in fibra ottica (è stato già siglato un protocollo con OPENFIBER), l’attivazione di un network metropolitano e la connessione ad internet (già vi sono 20 scuole connesse a 10 Gbs); il secondo l’infrastruttura interna per il WI-FI in ogni classe, strumenti digitali e manutenzione; il terzo punta sui processi della scuola (oltre il registro elettronico, cloud della scuola e assistenza alla progettazione).
Al momento sono state assistite 53 autonomie scolastiche che hanno prodotto 137 progetti e sono stati coinvolti 20 dirigenti scolastici in seminari e incontri; il quarto infine si occupa della formazione docenti e già sono stati definiti i temi dei laboratori : riconnessioni, produzione contenuti, inclusione, essere digitali, pensiero computazionale, i pensieri della scuola, oltre la scuola.
Quest’ultimo livello si avvale di importanti partenariati: il Politecnico di Torino e il CNR. Insomma un progetto molto largo e che coinvolge anche importanti partner, come fra gli altri GOOGLE con cui si intende agire in sinergia per attività di formazione docenti e produzione di contenuti didattici.
Per dirla in breve: è la scuola del futuro, quella che Viola, per tornare all’incipit del nostro articolo, terminerà nel 2034.
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