Buone notizie per le insegnanti presenti nelle GaE Infanzia: in arrivo l’assunzione di circa 1000 unità da impiegare per il potenziamento, chiesto a gran voce dalle maestre da tempo bloccate nelle graduatorie ad esaurimento.
A dare notizia delle prossime immissioni in ruolo è Camilla Sgambato, componente della VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati per il partito democratico, che si era già battuta, nel corso dell’approvazione della legge di bilancio 2018, per un emendamento, poi bocciato, che prevedeva l’immissione in ruolo di 2mila maestre per organico di potenziamento.
Dalla propria pagina Facebook, Camilla Sgambato spiega: “i circa 1000 posti di potenziamento a cui ho fatto riferimento non sono una promessa ma sono il frutto di una precisa scelte politica“.
L’esponente del PD spiega che tal posti sono previsti nel decreto interministeriale organico 2018/2019 che sarà emanato a breve, sottolineando il fatto che per destinare quei posti all’infanzia, vuol dire che sono stati sottratti ad altri ordini di scuola, allo scopo di “riequilibrare il potenziamento a favore di un ordine di scuola che non lo ha ricevuto“. Questi posti, come scrive la Sgambato, andrebbero sottratti alla scuola secondaria di secondo grado.
Nel pacchetto degli emendamenti approvati dalla legge di bilancio, ci sono 200milioni di euro (50 milioni nel 2018 e 150 milioni nel 2019) da investire per trasformare l’organico di fatto in organico di diritto. E’ da questi fondi che il Ministero intende attingere per assumere 1000 maestre per il potenziamento della scuola dell’infanzia.
Il potenziamento dell’infanzia, seppur modesto, è sicuramente una buona notizia, specie per le attuali maestre che potranno contare sul supporto delle nuove colleghe, considerando anche la modifica alla legge sulle pensioni, che ha inserito la maestra dell’infanzia fra i mestieri usuranti e che di conseguenza, possono sfruttare l’APE sociale, ovvero la possibilità di lasciare il posto 3 anni e sette mesi prima di tutti gli altri docenti a patto che abbiano già maturato 36 anni di servizio.
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