Ieri abbiamo dato notizia della pubblicazione dei risultati della sperimentazione sul Rapporto di Valutazione per la Scuola dell’Infanzia (RAV Infanzia), evidenziando alcuni aspetti emersi dallo studio che ha coinvolto 1.828 istituzioni scolastiche.
Ora ci soffermeremo su ulteriori dati contenuti nel Rapporto.
Quasi il 40% dei docenti ha 55 anni o più, mentre circa il 18% dei docenti conta meno di 5 anni di servizio. Quasi l’80% dei docenti possiede un diploma di scuola secondaria e oltre il 72% può contare su una certa stabilità di servizio nella scuola, in cui insegna da 5 anni o più, mentre sono percentualmente poche (meno del 10%) le scuole che hanno organizzato formazione su temi rilevanti quali le Indicazioni Nazionali o l’osservazione dei bambini.
Nel dettaglio: il 35% degli insegnanti delle scuole del gruppo di riferimento ha un’età compresa tra 45 e 54 anni e un altro 35% tra 55 e 64 anni, è inoltre presente un 3% con oltre 65 anni. Per quanto riguarda invece le fasce d’età più giovani, solo lo 0,9% degli insegnanti ha meno di 25 anni, il 5,2% ha un’età compresa tra i 25 ed i 34 anni e circa il 20% ha un’età compresa tra i 35 e i 44 anni.
Con riferimento al titolo di studio, l’80% degli insegnanti con contratto a tempo indeterminato delle scuole dell’infanzia del gruppo di riferimento possiede un diploma, circa il 20% ha conseguito la laurea, mentre soltanto lo 0,2% anche il dottorato di ricerca.
I bambini hanno relazioni molto positive con i docenti (77,8%) e si sentono molto sicuri (77,1%), mentre c’è da lavorare sulla loro autostima (molto alta solo per il 28,7% delle scuole rispondenti) e sulla loro disposizione ad apprendere (molto buona per meno della metà dei bambini, secondo le dichiarazioni delle scuole). I docenti in parte dissentono, segnalando che ha una buona fiducia in sé il 45% dei bambini e una buona curiosità e interesse a imparare il 66% dei bambini. Solo il 16% circa delle scuole ha però criteri condivisi per comprendere se i traguardi formativi sono stati raggiunti.
Preoccupa inoltre che solo il 26% circa dei bambini, secondo i docenti, abbia acquisito la lateralizzazione e sappia distinguere la mano destra dalla sinistra, aspetto essenziale per imparare a leggere, scrivere e far di conto.
Nella giornata educativa, spicca la scarsa scelta lasciata ai bambini di attività in cui impegnarsi autonomamente, modalità adottata da meno del 38% delle scuole, e l’utilizzo relativamente basso del circle time come strumento di condivisione tra bambini, utilizzato saltuariamente o mai da oltre il 31% delle scuole. Durante la giornata educativa, il 47% circa di scuole organizza quotidianamente il momento del sonno rispetto ad analoga percentuale che non lo fa mai o quasi mai.
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