Didattica

Scuola d’estate: come funzionerà la valutazione degli alunni?

La valutazione è da tempo una delle problematiche pedagogiche maggiormente discusse livello nazionale e non solo. (VAI AL CORSO)

Le tecnologie hanno avuto uno sviluppo notevole nell’ambito della didattica e hanno inciso molto anche sui processi di insegnamento-apprendimento. Cosa occorre cambiare nella valutazione perché le attuali forme di didattica (in presenza, a distanza e integrata) diventino un’opportunità per un reale e diffuso miglioramento degli apprendimenti e degli insegnamenti nel sistema scolastico italiano? Alla luce dei nuovi contesti diventa necessario ridefinire non soltanto alcuni aspetti della programmazione e della valutazione ma anche la correlazione, nelle varie forme di didattica, tra le due operazioni, che sono strettamente collegate.

La valutazione nella scuola d’estate

Anche in relazione alla scuola d’estate, la valutazione apre a molte questioni ancora irrisolte, che il Ministero dell’Istruzione ha provato a chiarire attraverso la circolare 643 del 27 aprile.

Si legge nella circolare: Uno dei temi in maggiore evidenza, dopo un anno e più di pandemia, è quello del gap che si è venuto a creare tra i livelli di apprendimento teoricamente definiti per lo scorso e per il presente anno scolastico e quanto effettivamente appreso (e mantenuto) dagli studenti. Un gap si è certamente creato, per quanti sforzi si siano fatti con la didattica a distanza. Tale divario è diverso da alunno ad alunno, da situazione a situazione. Misurare in modo standardizzato i risultati di apprendimento può fornire un indicatore, della cui fragilità occorre essere consapevoli.

Ma attenzione – spiega la circolare – ciò che si può vedere, e magari misurare, è molto meno rilevante di ciò che è nascosto sotto la superficie.

La visione pedagogica insita nel Piano scuola d’estate è chiara: facendoci guidare da consolidate modalità pedagogiche e didattiche, il suggerimento è quello di dialogare con i ragazzi, scartando modalità standardizzate o schematiche. Mai come in questo caso la personalizzazione dell’insegnamento è fondamentale e questa chiede di conoscerli.

E ancora: l’apprendimento non consegue necessariamente da un insegnamento formale. La scuola ha il compito di ricollegare apprendimenti informali (“sparsi” e a volte inconsapevoli) degli alunni, in questo periodo di pandemia, con quelli formali.

In riferimento, in particolare, ai mesi di giugno e settembre, bisognerà lavorare a consolidare in modo compensativo apprendimenti formali. Gli apprendimenti formali, oltre che in ottica compensativa, vanno considerati in ottica evolutiva e dialogica, di servizio rispetto a ciò che gli alunni sono ora, che non è come erano un anno fa e certamente non come sarebbero stati se la pandemia non si fosse presentata.

Chi è responsabile della valutazione?

Gli esperti chiariscono che la valutazione (di carattere formativo e non sommativo) andrà concertata e condivisa tra tutti gli attori in campo, secondo il modello della valutazione dei percorsi di Pcto, entro i quali i docenti interni dell’istituto e le aziende fanno riferimento a una strategia comune, che dovrà essere valutazione di un processo e non misurazione di una prestazione. Altrettanto importante, sempre nell’ottica di una valutazione di tipo formativo sarà l’auto-valutazione degli alunni. Se ne è parlato anche nella dieretta della Tecnica della scuola Live del 3 maggio.

LA CIRCOLARE N.643 DEL 27 APRILE

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La Faq del Mi: come influiranno gli scrutini nel Piano scuola d’estate?

Gli scrutini sono un elemento centrale per l’avvio del Piano Estate, la valutazione di studentesse e studenti rappresenta un momento di confronto, anche in termini auto valutativi, per la costruzione di percorsi di apprendimento personalizzati.

I temi della valutazione

Quali sono i temi in fatto di valutazione di cui un formatore oggi deve farsi carico?

Una lista di tematiche legate alla valutazione in tempo di pandemia

  • La Didattica a Distanza nella scuola primaria e nella secondaria di primo e di secondo grado: uno strumento per tutti o solo per gli alunni delle famiglie più abbienti? Quali competenze mettere in campo per rendere proficuo il lavoro didattico?
  • Il filo rosso che lega la didattica in presenza e la didattica a distanza: la sequenza logica e progressiva del progetto formativo per ciascun alunno
  • Indicazioni metodologiche e proposte di strumenti: es. il debate, la circle DaD, etc.
  • Il carico cognitivo: un problema da non sottovalutare, specialmente nei confronti dei bambini con Disturbi Specifici dell’Apprendimento. L’organizzazione del lavoro dei docenti.
  • La personalizzazione l’inclusione: l’Universal Design di Ronald L. Mace
  • Riflessioni sull’organizzazione e sulla progettazione di percorsi formativi con la DDI, esempi e proposte di strumenti progettuali per i Consigli di classe e per i singoli docenti
  • La valutazione nella primaria e nella secondaria di primo e di secondo  grado: percorsi valutativi, giudizi, voti

Il corso

Su questi argomenti il corso Il senso della valutazione in tempo di pandemia, a cura di Piero Cattaneo e Anna Maria Di Falco, in programma dal 7 maggio.

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Redazione

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