Il Piano della Scuola d’Estate sta andando in porto grazie all’operatività dei dirigenti scolastici, benché percepiscano stipendi assai più bassi dei colleghi di altri comparti pubblici. Gli stessi presidi possono fare ben poco per garantire la sicurezza degli edifici scolastici, che andrebbe assicurata dagli enti locali proprietari. A ricordarlo è stato Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, nel commentare l’alto numero di adesioni al Piano di attività estive, voluto dal ministro Patrizio Bianchi per recuperare apprendimenti e socialità. Ma anche per rimarcare la tragedia sfiorata all’Istituto Comprensivo Maria Montessori, collocato nel quartiere romano di Montesacro, dove il crollo del controsoffitto non ha provocato danni alle persone solo perché verificatosi di notte.
Rispetto ai progetti avviati dagli istituti per aderire alle attività estive di recupero, Giannelli ha detto che “ancora una volta il mondo della scuola risponde alle esigenze della cittadinanza: hanno presentato domanda 5.126 scuole statali, 667 paritarie e 59 Cpia“.
“Dopo oltre 15 mesi di lavoro incessante, i dirigenti scolastici sono stati capaci di elaborare una ulteriore progettazione destinata ai loro alunni. Anche per questo, meritano quindi un segnale di riconoscimento da parte dell’Esecutivo”, ha sottolineato il leader Anp.
Giannelli ha anche più volte chiarito quali siano, a suo modo di vedere, “le priorità da risolvere, prima tra tutte il miglioramento delle condizioni lavorative dei dirigenti. Anche durante l’incontro dello scorso 5 maggio – ha detto il sindacalista – abbiamo posto all’attenzione del Ministro il grave problema del sottodimensionamento delle segreterie e dell’assenza di una struttura di supporto organizzativo-gestionale quale potrebbe essere quella costituita dal middle management”.
Il responsabile del primo sindacato dei presidi ha quindi ricordato che va “resa sostenibile la responsabilità penale datoriale”, mentre oggi a pagare nel caso si creassero situazioni spiacevoli legate all’edilizia degli istituti sono quasi sempre i dirigenti scolastici.
Per Giannelli, infine, va risolta “la questione del profondo dislivello retributivo esistente tra i dirigenti delle scuole e quelli degli enti di ricerca“.
A proposito dell’episodio di cedimento avvenuto nella notte in una scuola romana, con il controsoffitto precipitato sui banchi, il presidente Anp sostiene che “serve un controllo a tappeto su tutti i solai e un’anagrafe degli edifici scolatici per avere chiara la priorità degli interventi. Nel PNRR è stato inserito il Piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica che mira appunto a mettere in sicurezza gli edifici scolastici. Ci aspettiamo che si passi finalmente dalle parole ai fatti”.
Perché, ha concluso, “non possiamo, lo ripeto da anni, attendere il peggio per intervenire”.
“Torniamo a chiedere un intervento sistematico sulle scuole del Lazio, partendo dalla Capitale. Da tempo domandiamo una ricognizione di controllo, in tema edilizia scolastica, in un quadro generale in cui una volta per tutte vengano stabilite, e rese pubbliche, delle priorità. Accanto ad una programmazione puntuale comprensiva delle spese comunicate agli istituti”, ha commentato Cristina Costarelli, vicepresidente Anp di Roma, all’indomani della tragedia sfiorata.
“Quello che manca, poi – ha dichiarato Costarelli – insieme all’ampliamento degli investimenti, sono i controlli periodici. Le strutture scolastiche, infatti, oltre a non vedere con solerzia interventi risolutivi, se non quando capita l’irreparabile, non sono sottoposte a verifiche costanti, all’inizio di ogni anno scolastico o ogni estate, ad esempio”.
Secondo la ds romana “andrebbero eseguiti stabilmente sopralluoghi da parte degli enti preposti, invece tutto è affidato al caso. Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione della scuola si occupa di ciò che riguarda la sicurezza del personale, ma sugli edifici scolastici si limita alle segnalazioni perché non ha il compito di poter verificare. Attraverso verifiche fisse, magari quanto accaduto all’istituto Montessori poteva essere evitato”, ha concluso Costarelli.
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