Anche l’organizzazione della Scuola d’Estate passerà per gli uffici gestiti dai dirigenti scolastici, con la l’autonomia degli istituti hanno visto aumentare a dismisura i carichi di lavoro e di responsabilità. È bene, quindi, che lo Stato riconosca loro dei compensi adeguati a quelli degli altri dirigenti pubblici. La richiesta è stata formulata, il 5 maggio, dal presidente dell’Anp, Antonello Giannelli.
Durante un incontro con il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, il sindacalista ha espresso “le criticità connesse alla realizzazione del Piano estivo, la cui organizzazione è affidata in primis ai dirigenti, impegnati intensamente e senza interruzione da oltre un anno“.
Secondo il numero uno dell’associazione Presidi, “il Piano richiede alla dirigenza un surplus di lavoro che l’Amministrazione deve assolutamente riconoscere eliminando, una volta per tutte, lo scandaloso dislivello retributivo esistente tra i dirigenti delle scuole e quelli degli enti di ricerca”.
Il presidente Anp ha quindi detto che servono “risorse cospicue e strutturali per raggiungere la piena armonizzazione retributiva della categoria che, con straordinario senso di responsabilità, ha assicurato il servizio nonostante le difficoltà strutturali e infrastrutturali acuite dalla pandemia”.
Ricordiamo che lo stipendio tabellare medio di un dirigente scolastico, comprensivo di tredici mensilità, è di 52 mila euro lordi l’anno (che corrisponde a quasi 3 mila euro netti al mese), superiore di 1.350 euro (+87%) rispetto alla retribuzione mensile media in Italia.
Lo stipendio dei dirigenti scolastici è costituito da tre voci: quella base. più due quote: una fissa e una parte variabile.
C’è tuttavia una sensibile differenza tra il compenso annuo percepito da un preside neo-assunto, di poco superiore ai 2.500 euro netti, ed un capo d’istituto di fascia superiore a fine carriera, si colloca tra i 3.500 e i 4.000 euro netti al mese.
Il colloquio, ha aggiunto Giannelli, è servito anche a ribadire la delicatezza della “fase di passaggio molto delicata per la scuola italiana, già proiettata verso l’avvio delle attività del prossimo settembre”.
Sulle attività estive, il sindacalista ha infine “espresso apprezzamento per il fine etico-sociale sotteso dal Piano – ha concluso Giannelli -, soprattutto in chiave di tutela per quei soggetti che, presentando maggiori fragilità, hanno più risentito degli effetti negativi del periodo emergenziale”.
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