C’è allarme fra i docenti per le dichiarazioni del Ministro Patrizio Bianchi sul possibile recupero degli apprendimenti da farsi in estate.
L’allarme non sembra però giustificato, perché il Ministro ha già chiarito che le lezioni termineranno comunque a giugno; ovviamente non saranno messe in discussione le ferie del personale e bisognerà quindi individuare soluzioni alternative.
Una delle idee che sta prendendo piede è quella di organizzare nel corso dei mesi estivi laboratori e altre attività educative che consentano di offrire ai ragazzi esperienze di vita comune.
Si parla per esempio di laboratori di scrittura e lettura, di attività sportive e ricreative, ma anche di vere e proprie “lezioni all’aperto” e persino di brevi corsi sul coding e sull’uso delle tecnologie informatiche.
Tutte attività che potrebbero essere affidate non ai docenti statali ma al personale delle cooperative sociali e alle organizzazioni del cosiddetto “terzo settore”.
I fondi potrebbero arrivare da stanziamenti europei per i PON e sarebbero anche una non disprezzabile “boccata d’ossigeno” per un settore che, in questi lunghi mesi di lockdown, ha attraversato una crisi piuttosto significativa.
Proprio per affrontare questo tema il ministro Bianchi ha costituito già da un paio di settimane una commissione di esperti coordinata da Giovanni Biondi, presidente dell’Indire e di cui fanno parte persone che hanno lunga esperienza di gestione di attività educative rivolte alle fasce più disagiate della popolazione giovanile.
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