Il Piano Estate del ministro Bianchi è un flop annunciato: è questo il giudizio senza appello di Bianca Granato, ex M5S e ora senatrice del Gruppo L’Alternativa c’è.
“A titolo di risarcimento per tutte le chiusure imposte alla scuola – afferma Granato – Bianchi ha inventato un piano estivo suddiviso in tre fasi che getta inutilmente scompiglio nelle scuole dopo un anno in cui i governi che si sono susseguiti non sono stati in grado di garantire continuità e qualità all’offerta formativa, facendo della chiusura delle scuole lo strumento principe del contenimento della pandemia in corso”.
“Sarebbe una lodevole iniziativa se veramente l’obiettivo perseguito fosse quello di recuperare la formazione perduta – prosegue la senatrice – ma in realtà l’impegno estivo previsto dal Piano Bianchi nulla ha a che fare col recupero dei gap formativi accumulati durante l’anno scolastico”.
E spiega: “Le scuole superiori sono state le grandi penalizzate dalle chiusure, ma nel piano Bianchi si pensa solo all’intrattenimento. Infatti le tre fasi in cui è suddiviso parlano solo di laboratori, di arte e musica, di orientamento, di sostegno psicologico, di attività socio-assistenziali con la collaborazione delle associazioni del terzo settore. Ovviamente non si parla di ore di matematica, fisica, italiano, latino, storia e filosofia, scienze, etc..”
“Qualunque persona di buonsenso – afferma sempre Granato – capisce che attraverso attività di orientamento o sostegno psicologico non si potranno acquisire abilità di problem solving, di traduzione, di comprensione e di analisi di testi di più tipologie, di produzione scritta. Trovo inedito che un ministro che si dovrebbe occupare di pubblica istruzione chieda ai docenti e al personale scolastico di impegnarsi in estate in attività che nulla hanno a che vedere con l’istruzione, ma piuttosto sarebbero appannaggio delle politiche sociali o delle politiche della famiglia”.
“Se si vuol dare supporto psicologico e ricreativo ai ragazzi – sottolinea Bianca Granato – bisognerebbe invece prevedere la possibilità di utilizzo di strutture ricettive per garantire attività estive in ambienti adatti, che purtroppo oggi non sono le scuole. A ognuno il suo lavoro. Questo non è lavoro per le scuole e per il personale scolastico! Questa flessibilità da scuola azienda che converte le sue attività a seconda delle stagioni con lo stesso personale è l’ennesimo insulto alla funzione costituzionale della scuola e ai professionisti che vi operano. Lasciamo siano gli enti locali ad attivare i campus estivi attraverso i servizi sociali appoggiandosi alle associazioni del terzo settore”.
“La verità che si cela dietro questa operazione è un’altra – conclude – si toglie la scuola e la si sostituisce con il tempo scuola (ovvero il tempo trascorso a scuola), per trasformare surrettiziamente una funzione costituzionale in un servizio a domanda individuale, lasciando intendere che l’uno valga l’altro: si tolgono diritti e si concedono servizi”.
Con un giudizio politico finale sul Ministro (e sull’intero Governo) per nulla tenero: “ll Ministro Bianchi, secondo una tradizione politica ormai consolidata in 20 anni di riforme che hanno distrutto la scuola italiana, pensa di poter trattare le famiglie italiane come i colonizzatori inglesi trattavano gli indigeni delle Americhe, ma ormai gli italiani sono avvezzi alle truffe ideologiche di questi venditori di patacche”.
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