“L’emergenza si cura con l’emergenza, facendo cose più impegnative.” Lo afferma Mauro Piras, docente di Storia e filosofia a Firenze ed esponente del gruppo Condorcet, per argomentare la propria proposta di revisione del calendario scolastico.
Ne abbiamo discusso nella diretta di Tecnica della Scuola Live del 2 febbraio. Si è ragionato, insomma, della ipotesi della scuola d’estate, in risposta all’esigenza di recuperare gli apprendimenti dei ragazzi a seguito del ricorso prolungato alla DaD.
La proposta della ottimizzazione del calendario scolastico, sulla linea di quesi Paesi che inframmezzano il tempo scuola con vacanze più brevi ma più frequenti rispetto alla lunga estate italiana, nasce dal gruppo Condorcet, di cui fa parte il professore Mauro Piras, che motiva così la proposta: “Dobbiamo rimodulare il calendario scolastico per una didattica più efficace, come nel resto d’Europa. Un’iniziativa pensata per le scuole superiori, ma non solo,” afferma il professore Piras, “perché dobbiamo ricordare che a marzo scorso è andato in DaD anche il primo ciclo; e quest’anno in non poche regioni le scuole elementari e medie sono rimaste a lungo in DaD.”
E a chi gli contesta che la didattica a distanza è già abbastanza faticosa per i docenti, almeno il doppio rispetto alla didattica ordinaria, per pensare di gravare il lavoro del docente di un surplus estivo, Mauro Piras risponde con un’affermazione dal sapore apodittico: ”L’emergenza si cura con l’emergenza, facendo cose più impegnative.”
Insomma, inutile girarci attorno, un problema di deficit degli apprendimenti c’è e bisogna farsene carico, secondo il professore di Storia e filosofia. Che la DDI possa compensare le perdite è illusorio, afferma.
Un’idea su cui si trova d’accordo anche il Direttore della Fondazione Agnelli Andrea Gavosto, che pone l’accento sull’enormità del deficit di apprendimento dei ragazzi, con effetti che potrebbero essere irreparabili sul lungo periodo, anche sul fronte del lavoro. ”La prima cosa da fare è capire come sono messi i nostri ragazzi e le nostre ragazze in questo momento,” afferma Gavosto, cioè come sono posizionati in fatto di competenze e di apprendimenti. Una situazione complessa e variegata, ricorda il direttore della Fondazione Agnelli, facendo riferimento alle situazioni regionali differenziate, rilevate anche con le prove Invalsi.
Sull’argomento interviene anche la Segretaria di Cisl scuola Maddalena Gissi, che sottolinea come le criticità della scuola non dipendano solo dal tempo scuola ma dalla mancanza di una visione. Criticità più di sistema, insomma, afferma la Segretaria Cisl: “Non serve solo la scuola del tempo, ma soprattutto quella della qualità,” sottolinea Maddalena Gissi. “Abbiamo bisogno di mettere in evidenza i problemi, soprattutto quelli contrattuali,” chiarisce Maddalena Gissi introducendo così anche il tema salariale nel quadro dell’ipotesi di un nuovo calendario scolastico. E riguardo alle criticità legate al clima, che rendono di complessa attuazione la proposta Condorcet, la Gissi aggiunge: ”Non è solo una questione di clima, ma anche di edifici scolastici.”
Insomma, la scuola italiana ha più di un problema da risolvere in questo momento, non ultimo un nuovo o una nuova titolare del dicastero dell’Istruzione, nell’ipotesi in cui la Ministra Azzolina dovesse “cadere”.
Ospiti Maddalena Gissi, segretaria nazionale Cisl Scuola; Mauro Piras, docente di storia e filosofia, Gruppo Condorcet; Andrea Gavosto, direttore Fondazione Agnelli. Ha condotto Reginaldo Palermo, vice direttore della Tecnica della scuola.
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