Il piano del ministero dell’Istruzione per la scuola aperta in estate si muove nella direzione di recuperare gli apprendimenti per consolidare le competenze, promuovere la socialità persa dalle studentesse e dagli studenti. Ma anche per costruire “un ponte verso il prossimo anno scolastico, attraverso un’offerta che rappresenta una risposta alle difficoltà emerse nel periodo della pandemia, ma che intende anche valorizzare le buone pratiche e le esperienze innovative nate proprio durante l’emergenza Covid-19”.
Cosa ha chiesto il ministero
Il piano, promosso soprattutto per le scuole del Sud e per le zone più fragili, è stato inviato alle singole scuole con nota operativa nella quale sono illustrate le modalità di utilizzo e gli obiettivi che il ministero si prefigge di raggiungere.
Inoltre, viene chiarito che le scuole saranno accompagnate durante tutto il percorso attraverso diversi strumenti messi a disposizione, quali “un sito con la raccolta delle informazioni, un help desk dedicato alle scuole, una campagna informativa e partecipativa, anche sui social, con l’hashtag #lascuoladestate”.
I “momenti” del piano
Tutto il piano si svilupperà secondo tre precisi “momenti”:
- il primo momento sarà volto al potenziamento degli apprendimenti, da svolgersi nel mese di giugno, e avrà come suo elemento caratterizzante “attività laboratoriali, scuola all’aperto, studio di gruppo, da effettuare anche sul territorio, con collaborazioni esterne o con il terzo settore”;
- il secondo momento, da svolgersi nel mese di luglio e agosto, pur continuando le attività apprenditive e sarà volto principalmente per il recupero della socialità “in modalità Campus”, con attività volte alle discipline artistiche (pittura, musica, sport). Dette attività “potranno svolgersi in spazi aperti delle scuole e del territorio, teatri, cinema, musei, biblioteche, parchi e centri sportivi, con il coinvolgimento del terzo settore, di educatori ed esperti esterni”;
- il terzo momento da svolgersi nel mese di settembre prima dell’inizio delle lezioni è avrà il compito di fare da collante con il nuovo anno scolastico.
Tutte le attività, programmate collegialmente, avranno la caratteristica di una partecipazione su base volontaria sia per gli studenti sia per i docenti.
Per lo svolgimento delle attività, tutte le scuole riceveranno una somma in rapporto al numero degli alunni che si aggira in media intorno ai18 mila euro.
Le richieste per accedere ai fondi Pon
Inoltre, sia le scuole statali che gli istituti paritari, possono presentare domanda entro il 21 maggio prossimo, per partecipare al bando di un ‘Pon’ disponibile sul sito www.istruzione.it/pianoestate.
“I fondi, di cui circa il 70% è destinato alle regioni del Sud, potranno essere spesi sino al termine dell’anno scolastico 2021/2022, nella logica di un piano di trasformazione che partirà dall’estate e proseguirà durante il prossimo anno scolastico”.