“Purtroppo i timori già espressi sul rischio di incremento di casi di abbandono e di dispersione erano più che fondati ci siamo ritrovati ad assistere impotenti al dimezzarsi di alcune classi prime della sede di via Carpaccio e a registrare giorno dopo giorno abbandoni causati sia da oggettivi problemi di trasporto ma anche e soprattutto dalla condizione di ‘isolamento’ e dalla conseguente ‘discriminazione’ che ricade sia sugli alunni costretti a frequentare in quella sede, sia sui docenti che fanno la spola tra tante sedi”.
Lo scrivono i docenti dell’Istituto professionale per i servizi sociali Sandro Pertini di Cagliari in un documento inviato anche all’Ufficio scolastico regionale e alla Città metropolitana di Cagliari.
La scuola è infatti divisa in quattro plessi e gli studenti se ne vanno.
La soluzione? Secondo i docenti è la sede unica nelle aule del Meucci. Chi rischia? I più indifesi. “L’inclusione e l’integrazione di tutti gli alunni, specie di coloro che vivono situazioni di disabilità, svantaggio o disagio, costituiscono una parte importante, se non la più importante, della nostra ‘mission’ – sottolineano i prof – Ma la realizzazione delle azioni didattico-educative-formative progettate dalla scuola e formalizzate nel Piano d’inclusione (Pai), non può prescindere da una soluzione logistica che garantisca a tutti gli alunni la possibilità di partecipare alle attività e alle iniziative programmate dall’istituto e di usufruire dei laboratori e degli spazi appositamente attrezzati per rispondere al meglio ai bisogni educativi”
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