Scuola e cinema sociale: Due giorni, una notte un film da vedere con le scuole

La scuola è il luogo ove si devono formare i cittadini del futuro e non solo ed esclusivamente competenze per il lavoratore del futuro. Un cittadino che deve imparare a ragionare, a coltivare l’amore per il sapere ma anche la consapevolezza dello stato delle cose affinché possa essere soggetto attivo nella determinazione dei processi sociali che nel bene o nel male avvolgeranno e travolgeranno la sua vita. Il 20 Novembre uscirà nelle sale cinematografiche italiane il film Due Giorni, una notte dei fratelli Dardenne, film in concorso all’ultimo Festival di Cannes salutato per l’occasione da quindici minuti di applausi. Un film che è rivolto in particolar modo alle giovani generazioni, un film che senza retorica alcuna vuole semplicemente raccontare, anche in modo duro,come è giusto che sia, il mondo del lavoro affrontando tempi concreti e reali come la precarietà, la ricerca della solidarietà, l’individualismo esasperato, la performance ed il ricatto, il senso della debolezza e la competizione tra lavoratori e la determinazione nella lotta per l’affermazione incontestabile dei propri giusti diritti specialmente attraverso gli occhi della donna, che ancora oggi, nel 2014, si trova a vivere condizioni pesantemente discriminatorie.

Per l’occasione Circuito Cinema Scuole ha realizzato un quaderno di approfondimento ed è stato incaricato a livello nazionale dalla casa di distribuzione BIM per promuovere il film nel mondo scolastico e non solo.

Di seguito il link per visionare il trailer del film http://www.youtube.com/watch?v=S99IZmqU7Cs Nell’opuscolo rivolto anche alle scuole Luc Dardenne affermerà che “riflettevamo sull’idea di un film attorno a una persona che sta per essere licenziata con il consenso della maggior parte dei suoi colleghi di lavoro. E la storia di Due Giorni, una notte è di fatto venuta alla luce quando abbiamo immaginato Sandra e Manu, una coppia unita nell’affrontare avversità”. Ricordando che “la cosa più importante era mostrare una persona che viene esclusa perché è considerata debole, non in grado di fornire prestazioni sufficientemente elevate.

Il film tesse l’elogio di una “non performante” che ritrova forza e coraggio grazie alla battaglia che decide di condurre con suo marito. (—) Ogni giorno, in Belgio come in altri paesi, sentiamo parlare dell’ossessione per la prestazione nel lavoro e della violenta istigazione alla competizione tra i dipendenti”. Insomma tutte questioni che non a caso interessano anche i processi di riforma in essere nella scuola azienda, competizione, competenze, performance,valutazione, individualismo esasperato che avranno inevitabilmente dei riflessi sul mondo che ruota intorno alla scuola, dal lavoro alla vita sociale.

Fattori che minano l’essere comunità nella scuola e conseguentemente il processo di solidarietà che dovrebbe essere proprio nella e della società. Come è noto lo statuto delle studentesse e degli studenti all’articolo 1 comma 3 afferma che “la comunita’ scolastica, interagendo con la piu’ ampia comunita’ civile e sociale di cui è parte, fonda il suo progetto e la sua azione educativa sulla qualita’ delle relazioni insegnante studente, contribuisce allo sviluppo della personalita’ dei giovani, anche attraverso l’educazione alla consapevolezza e alla valorizzazione della identita’ di genere, del loro senso di responsabilita’ e della loro autonomia individuale e persegue il raggiungimento di obiettivi culturali e professionali adeguati all’evoluzione delle conoscenze e all’inserimento nella vita attiva”.

Il film Due giorni,una notte non è solo un film, ma un punto di partenza fondamentale educativo che ben si armonizza con i principi ora ricordati anche per riflettere e maturare quello stato di consapevolezza che può evitare il compimento del disastro sociale in un tempo ove ciascuno pensa solo alla propria salvezza pe rsonale, ove i diritti sono sempre più risicati, anche perché ognuno di noi potrebbe essere Sandra e vivere la sua situazione.

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