Sempre più spesso incontro persone che mi chiedono sui giovani di oggi.
E rimangono sorpresi quando rispondo, tranquillamente, che sono migliori di come di solito vengono dipinti.
Solo che, rispetto al passato, non possono più contare, come evidenza etica, sul principio di autorità.
Anzi, hanno bisogno di incontrare adulti significativi, che dicano loro anche qualche sacrosanta verità.
Ma che soprattutto credano in loro, che dicano dei sì e dei no. Hanno cioè bisogno di verità, hanno bisogno di serietà, di affetto, di riconoscimento. Hanno bisogno di credere nelle cose vere e giuste.
Poi, è evidente che sono lo specchio del mondo di oggi, soprattutto lo specchio delle loro famiglie.
Per cui la scuola fa quello che può, nel senso che non può e non deve mai sostituirsi alle famiglie nel loro compito educativo.
A scuola ce ne rendiamo subito conto, soprattutto quando non ci sono famiglie alle spalle di questi ragazzi.
Anche se le stesse cercano di aggrapparsi alla scuola per tutte le loro difficoltà, confondendo, in alcuni casi, i rispettivi ruoli.
A me capita sempre più spesso di incontrare genitori che ringraziano apertamente i docenti dei loro figli, per la sensibilità educativa e culturale.
Dovremmo essere più grati a questi docenti, davvero in gamba.
Parlo della stragrande maggioranza dei docenti.
Per cui, quando leggiamo di episodi di violenza e di bullismo, non fermiamoci a considerare i pochi casi come se fossero rappresentativi di tutti i ragazzi di oggi. Non si fa mai di tutta un’erba un fascio.
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