Un nuovo modello educativo si affaccia nel panorama scolastico italiano, pensato per preparare i giovani al mondo del lavoro: la filiera formativa tecnologico-professionale 4+2. Questo percorso, che prevede quattro anni di scuola secondaria di secondo grado seguiti da due anni nei percorsi di istruzione terziaria degli Istituti Tecnici Superiori (ITS), prenderà il via quest’anno in via sperimentale in alcune scuole selezionate.
Secondo quanto riportato dal Messaggero, a Roma, quattro istituti hanno aderito al progetto, collaborando con altri istituti del territorio: l’Istituto professionale per i servizi per enogastronomia ed ospitalità alberghiera Vincenzo Gioberti, la scuola alberghiera Elis, l’Istituto Tecnico Industriale Alessandro Volta e il Polo professionale Galileo Galilei. In totale, nel Lazio saranno attivati 17 percorsi sperimentali a partire da settembre.
Il percorso 4+2 si distingue per la sua stretta integrazione tra il sistema educativo e il mondo produttivo locale, coinvolgendo imprese e professionisti del territorio. Gli studenti, al termine dei quattro anni di scuola superiore, sosterranno l’esame di Stato e avranno la possibilità di scegliere se proseguire gli studi all’università, frequentare un ITS, oppure entrare direttamente nel mondo del lavoro. Durante il percorso, gli studenti entreranno in contatto con le realtà accademiche e lavorative già nei primi anni di studio, grazie a ore dedicate ai Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (Pcto), al potenziamento delle discipline Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics) e a una didattica fortemente laboratoriale. Inoltre, i corsi saranno arricchiti dalla presenza di esperti provenienti direttamente dal mondo del lavoro, garantendo così una formazione pratica e orientata alle reali esigenze del mercato.
Nel Lazio, i percorsi 4+2 saranno orientati verso settori strategici per la regione, come le attività culturali e il turismo. Tuttavia, il cuore dell’innovazione sarà rappresentato dall’ambito informatico, con focus su temi cruciali come la cyber security e i linguaggi di programmazione. Saranno attivati anche percorsi specifici dedicati alla meccanica, alla grafica e alla ristorazione, per rispondere alle diverse esigenze del tessuto produttivo locale.
L’iniziativa è stata lanciata a fine 2023 e, con le iscrizioni che si sono concluse il 31 gennaio di quest’anno, non è stato semplice per le scuole organizzare i programmi e raccogliere le prime adesioni. Nonostante le difficoltà iniziali, i dati sulle iscrizioni appaiono incoraggianti. “Non è stato facile convincere le famiglie in così poco tempo che non si tratta di progetti di serie B,” afferma Elisabetta Giustini, preside del Galileo Galilei. La dirigente sottolinea come “accelerare il percorso non significhi ridurre il numero di argomenti trattati, ma piuttosto introdurre una metodologia didattica innovativa.”
Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “Educazione in Evoluzione” tenuta da Matteo Borri dal titolo: “Ma (a che) serve…
Vendicarsi con i docenti, considerati troppo severi, fotografando la targa della loro auto per poi…
Da qualche anno, soprattutto dopo la pandemia da Covid, assistiamo ad una crescita di casi…
La Corte Costituzionale ha bocciato ben sette punti nevralgici della legge sull’autonomia differenziata tra cui…
Frequentemente si confondono due termini: bravata e reato. In realtà si tratta di due situazioni ben…
Continuano le prese di posizione sulle parole pronunciate dal ministro Valditara in occasione della inaugurazione…