Gli istituti scolastici risultano, in riferimento all’innovazione tecnologica continua trainata da aziende ed atenei, un luogo eccellente per collezionare idee, analisi e competenze utili allo sviluppo di nuove forme di supporto. Informatica, sistemi e scienze naturali risultano essere elementi cruciali per l’allestimento di dispositivi, startup, idee e sviluppo di software. Vi sono numerosi esempi a livello europeo, tra cui Penisola Scandinava e Baltici, in cui si implementa l’utilizzo di applicativi informatici base sin dalla tenera età, non solo per favorire una crescita sotto il profilo logico-computazionale, ma anche per comprendere gli effetti – positivi e negativi – dell’esposizione prolungata ai dispositivi elettronici. Il coinvolgimento attivo della popolazione studentesca in genere produce risultati positivi non solo a livello didattico, ma anche sotto il concepimento pragmatico di soluzioni tecnologiche. A Stoccolma una scuola primaria, in cooperazione con ricercatori provenienti da atenei locali, ha sviluppato un’App per il monitoraggio attivo dell’inquinamento dell’aria, guadagnandosi un posto di rilievo nel panorama scientifico locale. Valutiamo in dettaglio come la scuola, sia come istituzione e luogo in cui albergano le menti del futuro, possa essere elemento funzionale all’innovazione tecnologica contemporanea.
Il processo di co-progettazione ha attraversato due fasi: una fase di progettazione iniziale che ha coinvolto un numero minore di scuole (oltre 20) e poi una fase pionieristica in cui un numero maggiore (120+) di scuole ha testato la Web App e fornito feedback. Gli alunni hanno partecipato a laboratori di co-progettazione con un insegnante, sia come gruppo di classe che come gruppo extracurriculare all’ora di pranzo o doposcuola come un club scientifico, un consiglio scolastico o un eco-gruppo. Gli Arkwright Scholars, di età superiore ai 16 anni, hanno partecipato senza insegnanti. I docenti hanno anche fornito il loro supporto, senza studenti, a discussioni in piccoli gruppi e hanno potuto inserire input tramite le bacheche Padlet nei momenti a loro più congeniali. Questo processo partecipativo ha contribuito con numerose informazioni al lavoro di progettazione del team di progetto, tenendo conto, ad esempio, delle preferenze dei giovani studenti sull’aspetto e sulla funzionalità dell’App Web, delle limitazioni dei carichi di lavoro degli insegnanti e dei problemi di disponibilità e funzionalità come la connessione alle reti WiFi istituzionali ed il relativo funzionamento.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riconosce l’inquinamento atmosferico, sia esterno che interno, come la più grande minaccia ambientale per la salute umana a causa del suo contributo sia alla morbilità che alla mortalità (OMS 2021). Sebbene la CO2 non sia di per sé pericolosa per la salute a bassi livelli, viene utilizzata come indicatore del livello di ventilazione di una stanza. I fini della presente ricerca sono:
1) migliorare la comprensione della qualità dell’aria nelle scuole;
2) consentire agli insegnanti e agli alunni di prendere decisioni informate sulla gestione dell’ambiente della classe, compresa la ventilazione;
3) supportare la prossima generazione del Regno Unito a pensare in modo diverso alla qualità dell’aria.
Pertanto, è fondamentale che l’app Web SAMHE sia stata progettata in collaborazione con le scuole, per massimizzarne l’accettabilità all’interno degli istituti e per garantire che insegnanti e alunni ne siano coinvolti. Costituisce un valido esempio di integrazione scuola – ecologia – sviluppo tecnologico.
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