Si sono chiusi questa settimana, con esiti incredibilmente positivi ed il raggiungimento assoluto degli obiettivi prefissati in sede di programmazione, i Laboratori d’Europa proposti dall’associazione La Nuova Europa che, assieme all’iniziativa istituzionalizzata La Scuola d’Europa ha proposto un ciclo di incontri e dialoghi col fine consueto, multipolare e cruciale del confronto in merito all’Europa – politica o geografica che sia – del futuro, alle prese con sfide di complessità sempre crescente.
Le idee e le tesi espresse, discusse, votate e proposte saranno rese note alla Conferenza sul Futuro dell’Europa presso la città di Strasburgo il prossimo 9 maggio. Gli studenti di numerose scuole italiane ed internazionali che hanno preso parte all’iniziativa hanno avuto la non comune occasione di incontrare i rappresentanti diretti delle istituzioni europee . parlamento, commissione e conferenze – i cui temi affrontati risultano quelli ritenuti più centrali al fine di favorire prosperità, crescita e progresso tenendo in considerazione i limiti oggettivi del sistema attuale in applicazione, che richiederebbe, secondo gli studenti partecipanti al progetto, un avvicinamento quasi perpetuo a tutti i cittadini dell’Unione, che ancora vedono le relative istituzioni come un ente totemico distante anni luce da loro.
All’iniziativa hanno preso parte anche i ragazzi del programma “Educazione e Cittadinanza” de La Scuola d’Europa, progetto romano d’internazionalizzazione della conoscenza e della formazione.
Obiettivo primario del ciclo d’incontri – dove numerosi studenti e studentesse hanno preso parte in via telematica attraverso apposita piattaforma – è favorire la coscienza collettiva di essere parte di un grande sistema di valori, culture e tradizioni, nonché di progresso e sviluppo noto come Unione Europea.
Si riprendono citazioni dei maggiori soggetti della storia europea contemporanea con il fine di favorire, attraverso una didattica nuova, inclusiva e innovativa, lo sviluppo di una coscienza europea attraverso il “sentirsi, prima di tutto, europei a casa nostra”. Una scuola che, secondo molti, debba recuperare il proprio volto, quello di un’istituzione assai vicina al decorso umano – e non meramente intellettuale – di studenti, docenti e famiglie, specie in istanti di grave e grande incertezza dettati dall’emergenza sanitaria da COVID-19 e dal conflitto che sta interessando aree site alle porte dell’Unione.
I giovani, in ogni caso, hanno alzato la voce in merito ad una partecipazione più attiva della loro generazione alla politica comune, in modo tale che tale forma attiva di partecipazione – o mobilitazione – civile possa garantire integrazione, inclusività e benessere politico.
Ad ascoltare le proposte e rispondere alle domande degli studenti e studentesse presenti, in un dibattito assai partecipato coordinato da Roberto Sommella, presidente dell’Associazione La Nuova Europa, Diana Agosti, capo Dipartimento Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Antonio Parenti, capo Rappresentanza della Commissione europea in Italia, Claudio Di Maio in rappresentanza di Europe Direct dell’Università Roma Tre.
Proprio dal Report mensile di febbraio 2022 della Commissione sull’utilizzo, aggiornamento e fruizione diretta della piattaforma, mostrato a livello pratico dal Consigliere Agosti, è emerso un dato importante, se non cruciale nell’ottica di dialogo tra paesi e istituzioni: l’Italia è tra i primi 4 Stati membri in termini di volume dei contributi inseriti in piattaforma tra idee avanzate, proposte, eventi e progetti inclusivi. In particolare, dal 4 novembre 2021 al 20 febbraio 2022, l’attività registrata sulla piattaforma è risultata pari a 14.772 contributi, composti da 6.977 iniziative, 5.226 commenti o postille, 2.569 eventi.
L’analisi del volume delle postille apportate a livello di singola realtà nazionale indica la Germania al primo posto (1.290), l’Ungheria al secondo (1.244), la Spagna (1.119) al terzo, l’Italia al quarto (1.036) e la Francia al quinto con 1.012 contributi caricati sinora.
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