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Scuola elementare da intitolare a Tina Anselmi, il sindaco: “Scelta ideologica più che educativa, meglio Piero Angela”

Si è scatenata una vera e propria bufera in un paese del veneziano, Marcon. Qui, come riporta Il Corriere del Veneto, un sindaco non sembra gradire la scelta del consiglio d’istituto della scuola elementare di intitolare il nuovo plesso, al momento in costruzione, all’insegnante partigiana Tina Anselmi, nata a Castelfranco Veneto, a pochi chilometri di distanza, prima donna ministra della Repubblica Italiana.

Una scelta ideologica, politicizzata e divisiva, inadatta ad un luogo che dovrebbe semplicemente accogliere ed educare dei bambini: questo è il pensiero di Matteo Romanello, sindaco del paese, ex leghista che, pare, adesso è vicino agli ambienti di Fratelli d’Italia.

Pur riconoscendo come la figura di Tina Anselmi sia di “rilevante importanza”, il primo cittadino ha deliberato di “esprimere parere non favorevole”. “Si ritiene opportuno individuare una personalità non avente carattere politico, considerato che l’intitolazione di una scuola dovrebbe avere una valenza soprattutto educativa, piuttosto che ideologica”, queste le sue parole.

La personalità più adatta secondo il sindaco

“Ho stima di Tina Anselmi ma personalmente, visto che si tratta di una scuola pubblica, credo sarebbe più opportuno far ricadere la scelta su una personalità che si è dedicata alla formazione culturale dei giovani”, ha continuato.

Sulla base di questo concetto, Romanello ha deciso di fare una controproposta: perché non dedicare la scuola al compianto Piero Angela? “Quello che inaugureremo il prossimo anno sarà un istituto all’avanguardia, anche dal punto di vista tecnologico. E Angela ha sempre lanciato dei messaggi improntati sul futuro, sul valore della conoscenza e sul rispetto dell’ambiente”.

La risposta della sorella di Tina Anselmi

Gianna Anselmi, la sorella di Tina, è delusa da queste affermazioni: “Piero Angela ha molti meriti, e credo non ci sia nulla di male a volergli intitolare una scuola. Credo però che nessuno possa mettere in discussione quanto fatto da mia sorella per i giovani. È stata un’insegnante e, anche nell’ultima parte della sua vita, amava le nuove generazioni e ha sempre partecipato volentieri agli incontri ai quali la invitavano gli studenti”.

Redazione

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