“To telos tu fobu”, ovvero: la fine della paura. Questo era scritto ad Atene all’avvento della vittoria di Syriza, non era un cambiamento rivoluzionario e ancor meno comunista, era semplicemente il popolo greco che si ribellava alla violenza liberista degli eurocrati asserviti ai poteri finanziari. La speranza contro la paura, il diritto ad essere europei senza essere strangolati da economicismi che perdono di vista i più elementari diritti umani: casa, scuola, salute, lavoro. Con Tsipras la politica europea, anchilosata dentro la farsa del mostro bicefalo dei conservatori e dei socialdemocratici, ugualmente piegati alle logiche dell’esasperazione liberista che genera disoccupazione e miseria, si è rimessa in cammino. L’Europa sta vedendo inoltre consolidarsi Podemos in Spagna e la vittoria di Corbyn tra i laburisti inglesi, un compagno che ha come modello il Venezuela, va in bicicletta, invita a moderare i consumi e vuole far tornare pubbliche le scuole, gli ospedali e i trasporti. I greci, chiamati a scegliere tra speranza e paura, hanno scelto la speranza, rinnovando la loro fiducia ad Alexis Tsipras, incoraggiato dal consenso popolare a procedere in un cammino certo accidentato, ma importante, per tutti, non solo per i greci.
Sull’immigrazione, che vede donne e uomini cercare pace e un tetto, il SISA ha preso chiara posizione con il documento “Razzisti, ma soprattutto ignoranti” di fine agosto, con il quale si è ribadito che per noi ogni essere umano è nostro fratello e che il futuro dell’Europa sono i giovani del Mediterraneo, mentre gli stessi europei dell’est che 25 anni fa volevano entrare in Europa, non vogliono che ora tale diritto venga garantito alle donne e agli uomini del resto del mondo.
Di questo e di molto altro si è parlato alla prima assemblea regionale del SISA Calabria, svoltasi il 19 settembre a Lamezia Terme, in cui tra l’altro si è deciso, per volontà del responsabile nazionale ATA Francesco Nasso, di avviare forme di assistenza tecnica per i disabili, a cui vengono meno i servizi sociali per i tagli che si celano dietro la farsa trionfalistica dei successi renziani. Nell’assemblea è emersa anche la proposta, solo all’apparenza provocatoria, di proporre la formazione di classi delle superiori di studenti del nord al sud. Tale proposta avrebbe un duplice effetto positivo, da un lato permetterebbe a un numero considerevole di docenti neoassunti di non abbandonare l’anno scolastico prossimo i loro figli e le loro famiglie, dall’altro garantirebbe a molti giovani del Nord di capire meglio la realtà meridionale e di farsi parte delle grandi battaglie per la legalità e il lavoro che i giovani del Sud conducono. Molti studenti del Nord già studiano per un anno delle superiori all’estero, avviando un progetto per studiare un anno al Sud, monitorando l’interesse per tempo, raccogliendo le adesioni dei ragazzi e dei loro genitori e si possono predisporre per l’anno scolastico prossimo le classi aggiuntive nelle scuole superiori della regioni del Sud. Un percorso di civiltà che avrebbe straordinari effetti positivi. Per mantenere invece i docenti di primaria e secondaria di primo grado al Sud si potrebbe inoltre avviare un poderoso programma di realizzazione del tempo pieno e del tempo prolungato, un’occasione per aumentare il tempo scuola e le opportunità di studio e di approfondimento per i ragazzi delle regioni meridionali.
Da sabato 26 settembre una delegazione del SISA sarà a Barcellona per esprimere solidarietà al popolo catalano impegnato nelle elezioni politiche, chiamate a ribadire la radicale scelta progressista e la piena affermazione dell’identità nazionale della Catalunya. Il cammino di libertà, solidarietà ed eguaglianza dei catalani è un esempio per tutta l’Europa che incerta e disorientata continua a essere vittima del liberismo economico.
Le assemblee regionali del SISA proseguiranno sabato 10 ottobre per il Veneto a Verona, sabato 17 ottobre per la Campania a Castellammare di Stabia, sabato 24 ottobre a Trieste per il Friuli Venezia Giulia e avranno un momento di sintesi nell’assemblea generale di domenica 1° novembre presso la sede per l’Italia di Milano, in via Benedetto Cacciatori 12. Nell’assemblea di Milano si discuteranno forme di lotta contro i progetti dequalificanti del governo, azioni di solidarietà con gli studenti stranieri discriminati nelle scuole, la presenza del SISA nelle manifestazioni parigine di inizio dicembre per la difesa del clima e dell’ambiente, quei temi di cui, insieme al lavoro, il vescovo di Roma Francesco ha parlato a Cuba con i fratelli Raul e Fidel Castro. Verrà espressa al contempo la più forte e sincera solidarietà al grande scrittore Erri De Luca, perseguito solo per aver ricordato l’inutilità dell’alta velocità in Val Susa, in una montagna in cui è presente l’amianto e la cui perforazione sarebbe mortale per tutti i valligiani.
Come sempre il SISA è in movimento, impegnato in un lungo autunno di dialogo, di riflessione e di lotta, per costruire milanianamente una scuola e una società capaci di futuro, radicate nei valori dell’antifascismo e della solidarietà internazionale.
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