Il countdown che porta alla fine della scuola è cominciato. Per migliaia di docenti, come quelli del Lazio, è già scoccato. E ora? Tranne il milione abbondante di alunni di terza media e quinta superiore, per gli altri si preannunciano tre mesi di vacanze. Per molti, alle superiori, ci sono i debiti da colmare. E’ vero. Ma la maggior parte, comunque, potrebbe davvero rischiare di soffrire di noia.
E allora? Che fare? A fornire più di un consiglio, su Facebook, è stato in questi giorni un docente, Cesare Catà di Porto San Giorgio, in provincia di Fermo, che si è liberamente ispirato al noto professor Keating: il personaggio chiave del celebre L’Attimo Fuggente, interpretato da Robin Williams. Quello del “capitano mio capitano”, per capirci.
I consigli riveduti e corretti, nemmeno tanto, del prof italiano, appena 33enne, hanno fatto il giro del web. Spopolando. “Camminate in riva al mare, guardate l’alba almeno una volta, leggete e sognate il vostro futuro”, ha scritto Catà.
A dire il vero inizialmente quei consigli erano indirizzati solo ai suoi allievi del liceo delle scienze umane del polo scolastico paritario “Don Bosco” di Fermo. Ma il web, si sa, può far diventare celebre chiunque. E a sua insaputa.
Quel documento, composto da 15 punti, è diventato tra i più ‘cliccati’ della Rete. Le massime del docente marchigiano, rivolte agli studenti, del resto meritano davvero attenzione: tra le diposizioni, “andate a camminare lungo la riva del mare”, “guardate l’alba almeno una volta”, “ballate”, ma anche “usate tutti i nuovi termini imparati insieme quest’anno: più cose potete dire, più cose potete pensare; e più cose potete pensare, più siete liberi. Leggete quanto più potete”, “sognate il vostro futuro”, “siate bravi”. In mezzo anche inviti a “fare sport”, essere “sempre gentili”, ad essere “allegri come il sole, indomabili come il mare” e, perché no?, a confessare i propri sentimenti alla persona amata, anche se non ricambiati.
Anche il professor Catà si dice sorpreso per il successo riscosso: “pensavo solo di condividere quel post con i miei studenti o al massimo con qualche amico o collega”. L’ispirazione, ammette, arriva dal celebre film di Robin Willams. “E’ per colpa sua se faccio questo mestiere” scherza il nostro prof.
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Il docente marchigiano è convinto che oggi, poi che mai in passato, ci sia bisogno di “una scuola diversa”. Più che valutare l’alunno – sostiene – bisogna suscitare in lui l’amore per l’apprendimento. “Sembra una cosa un po’ hippy, ma non lo è. Il 6 dato a uno è diverso dal 6 dato ad un altro – dice – perchè ogni ragazzo è un universo in sé”. L’obiettivo è stimolare nell’allievo la passione per il sapere: “in fin dei conti la parola skolé in greco antico significa passione, piacere. L’esatto opposto di ciò che è stato fatto in Italia con i corsi di abilitazione all’insegnamento”. Laureato in Filosofia all’Università di Macerata, con un dottorato negli Usa e uno a Macerata, il prof ha trovato amici e colleghi con cui realizzare il suo progetto didattico nel polo “Don Bosco”, inaugurato nel settembre 2014 con una quindicina di iscritti e ora arrivato ad oltre 100.
“Le nostre idee – spiega – si rifanno al trascendentalismo americano, riveduto in un’ottica italiana con le idee di don Bosco”. E va nella direzione di stimolare il piacere dell’apprendimento anche la sua prossima iniziativa: Shakespeare on the beach, 5 lezioni-spettacolo dedicate ad altrettanti capolavori del Bardo di Avon al tramonto sulla spiaggia di Porto San Giorgio, a partire dal 17 giugno, dopo avere portato nei pub, durante l’inverno, letture di scrittori famosi”.
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