Categorie: Attualità

Scuola: gli esclusi e i forzati di un sistema schizoide e schizzato

Un sistema schizoide e schizzato. Con contraddizioni al limite del non senso. Da un lato ci sono i 17mila idonei all’insegnamento usciti dal concorso a cattedre, bandito da Profumo nel 2012. Concorso molto selettivo. Hanno preparazione, energia, titoli, voglia e diritto di lavorare. Aspirano all’insegnamento, protestano e reclamano il loro diritto ad essere assunti.
Poi ci sono 13mila abilitati tramite Tfa ordinario, con formazione specifica e aggiornatissima. E stanno per essere “formati” altri aspiranti docenti tramite i Pas. Senza contare quelli che da lustri stanno nelle GaE, sballottati precariamente ogni anno di qua e di là, sfruttati, lasciati magari senza stipendio per mesi. Con una esperienza formativa e pratica fatta con fatica sul campo. Sono arrivati alla soglia dei quarant’anni e non intravedono ancora il traguardo del ruolo.
Dall’altra parte ci sono quelli “fregati” dalla legge Fornero, tutti intorno alla sessantina senza poter andare in pensione. Mentre ex colleghi, più o meno della stessa età, sono in pensione già da qualche anno. Qualcuno da qualche lustro. Qualche ex collega ha lavorato “solo” 14 anni 6 mesi e 1 giorno, perché così allora consentiva una legge del 1973. Per pagare quei 7,5 miliardi di euro l’anno di baby pensioni (una volta e mezza l’Imu sulla prima casa, tanto per rendere l’idea) adesso bisogna stare al lavoro fino a 67 anni per salvare i conti dell’Italia. Ad essere più penalizzate sono le donne, l’80% del personale docente. Fino al 2009 la pensione di vecchiaia era fissata al compimento dei 60 anni.
La categoria dei “fregati” in realtà lo è doppiamente. Sono rimasti non solo senza via d’uscita dal lavoro, ma anche senza “merito” e senza “scatti”. Più mazziati di così non si può. La Gelmini aveva promesso di accantonare il famoso 30% dei risparmi derivante dai tagli per “premiare il merito”. Invece niente. Eppure quella generazione di prof ha dato molto alla scuola, impegnandosi in ogni genere di attività richiesto dal Pof. Si è aggiornata su tutto quello in cui c’era da aggiornarsi: sviluppo delle competenze, tecnologie applicate alla didattica, gestione classi difficili (sempre più difficili), inclusione, registro elettronico. Invece di vedersi riconosciuta una parte di stipendio in più, si sono visti ridurre gli emolumenti.
Quella generazione adesso è stanca e demotivata, tagliata fuori da ogni possibilità di meccanismo “premiale” o incentivante, con carico di lavoro aumentato ed energie allo stremo. Sono gli insegnati “più vecchi d’Europa”. Lo erano già nel 2010, ma il trend è in preoccupante aumento con divario enorme da altri Paesi. Gli over 50 sono il 47,6% nella scuola elementare (contro una media Ocse del 30,6%); il 61,0% nella scuola secondaria di primo grado (contro una media Ocse del 33,9%); il 62,5% nella scuola secondaria di secondo grado (contro una media Ocse del 37,4%). Gli insegnanti con meno di 30 anni sono lo 0,3 %, lo 0,4% e lo 0,2% rispettivamente nei tre ordini di scuola.
Percentuali che evidenziano un caso unico al mondo. Rilanciare l’istruzione non sarà possibile senza puntare su capitale umano più giovane e dinamiche di turn over.

Anna Maria Bellesia

Articoli recenti

I Simpson, nel loro mondo c’è davvero di tutto, inclusa tanta scienza

Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “La meraviglia delle scoperte” tenuta da Dario De Santis dal titolo: “I Simpson, nel…

23/12/2024

Il 2025 sarà l’anno record di spese militari, mentre caleranno per Scuola, Ricerca e Sanità: petizione Avs per fermare nuovi carri armati e missili

"Servirebbero più risorse per la scuola pubblica e per l'istruzione per garantire il diritto al…

23/12/2024

Compiti casa, sì, no, dipende

I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…

22/12/2024

Il Sicilia Express funziona. A casa tanti prof e studenti dalle brume del nord in treno

È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…

22/12/2024

Concorso ordinario Pnrr 2024, non vengono valutati i titoli informatici e le certificazioni linguistiche inferiori quelle di livello C1

Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…

22/12/2024

Concorso docenti 2024, costituzione delle commissioni giudicatrici, presentazione della domanda

Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…

22/12/2024