Per l’intera giornata del 26 marzo tutte le scuole, di ogni ordine e grado, saranno coinvolte nello sciopero organizzato per protestare contro la riforma della Scuola "non condivisa" che ha sollevato dubbi e incertezze fra gli operatori del mondo scolastico. L’iniziativa si inserisce nell’ambito della vertenza promossa da Cgil, Cisl e Uil contro la riforma delle pensioni varata dal Governo.
Allo sciopero hanno aderito, sino ad oggi, la Cgil-scuola, Cisl-scuola, Uil-scuola, Gilda degli Insegnanti, Co.ss.ma, Cisal, Ugl e gli iscritti alle sigle confederate delle scuole private gestite dalle organizzazioni Agidae, Aninsei e Fism e l’associazione Anief. Per questi ultimi lo sciopero interessa, così come comunicato nella nota prot. 530 del 15 marzo 2004, "tutto il personale docente, Ata e direttivo del comparto Scuola non statale".
Si atterrà ad un’astensione di quattro ore, invece, il personale del comparto Formazione Professionale "a sostegno di una nuova politica economica e contro la riforma delle pensioni".
Non aderiscono Unicobas e Cobas che attaccano duramente il comportamento e la posizione assunta dai sindacati confederati: "Non si vuole certo negare la critica alla posizione del governo sulle pensioni – spiegano – però va denunciata la moda sindacale delle mobilitazioni a senso unico."