Politica scolastica

Scuola, il Governo pensa alla condotta ma non ai problemi veri: stipendi bassi, strutture inadeguate, troppi alunni in classe, fabbriche di precari. Fratoianni denuncia

“Con il provvedimento votato stamani dalla Camera abbiamo l’ennesima conferma di un’idea repressiva, retrograda, che non dà alcuna risposta ai problemi reali della scuola pubblica di questo Paese, che hanno a che fare con gli stipendi troppo bassi dei nostri insegnanti, con le strutture inadeguate, con un numero di alunni per classe molto superiore a quello che sarebbe necessario per garantire una formazione adeguata”.

La denuncia è di Nicola Fratoianni, segretario e leader di Sinistra Italiana e di Alleanza Verdi, dopo il via libera della Camera alla riforma Valditara sul voto di condotta e sulla valutazione del comportamento.

A colloquio con i cronisti davanti a Montecitorio, Fratoianni ha detto che le norme approvate in questi due anni di Governo di centro destra rispecchiano “l’idea di Valditara” sulla scuola italiana, mentre “noi ne abbiamo una completamente opposta. E il voto in condotta è il simbolo di questa gigantesca sciocchezza“.

“La scuola – aveva detto il numero uno di Sinistra Italiana in Aula – continuerà ad essere una fabbrica di precarietà: nel nostro Paese i docenti che dopo anni di sacrifici superano il concorso ordinario per l’insegnamento sono comunque condannati alla precarietà, grazie all’ennesima genialata del governo Meloni” che non considera meritevoli di stabilizzazione tantissimi candidati risultati idonei dopo le prove concorsuali.

Secondo Fratoianni, i partiti della maggioranza “mettono le mani sulla scuola solo per aumentarne le difficoltà”.

A breve, comunque, sapremo come stanno le cose sul fronte degli investimenti: l’indirizzo generale alla Legge di Bilancio 2025 sarà infatti reso pubblico e da quello si capirà se le intenzioni del Governo Meloni sono quelli di investire o tagliare sulla scuola.

Alessandro Giuliani

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