La sottosegretaria all’istruzione Barbara Floridia, nell’augurare buone feste natalizie ai docenti della scuola in ospedale ha dichiarato la costituzione di un tavolo tecnico nazionale volto a potenziare la scuola domiciliare per i soggetti in convalescenza.
La scuola in ospedale e l’istruzione domiciliare sono complementari nella misura in cui garantiscono ai soggetti ospedalizzati o in convalescenza il diritto alla salute e all’accesso all’educazione, all’istruzione e alla formazione.
La scuola in ospedale, eccellenza italiana, ha come fine la tutela globale della persona ricoverata per breve o lungo termine. Per raggiungere tale finalità tutti gli operatori, docenti compresi, lavorano in sinergia dal primo momento in cui prendono in carica un bambino/ragazzo affinché sia valorizzato in modo empatico come PERSONA. In tal senso sono previsti più percorsi: principalmente quello di cura (operatori sanitari) e contestualmente quello cognitivo ed emotivo (docenti). Quest’ultimo è finalizzato alla valorizzazione delle potenzialità di ognuno ‘hic et nunc’ e a garantire il collegamento con l’ambiente di provenienza (scuola, compagni, amici).
I docenti della scuola in ospedale hanno il compito di progettare degli interventi didattico – educativi e formativi. Ogni alunno/paziente ha un suo bisogno specifico che non può essere generalizzato, ha bisogno d’interventi personalizzati, cioè centrati sulla persona, caratterizzati da trasversalità ed essenzialità. I contenuti e le strategie, scelti dal docente, diventano il mezzo per trasformare l’esperienza dell’ospedalizzazione in opportunità di crescita. Gli alunni in ospedale, qualunque sia la loro età, la loro patologia, la tipologia di degenza, fosse anche solo un giorno, sono tutti alunni BES ed è lì, in quel preciso momento che si rende concreta e pregnante la presenza fisica dei docenti. Presenza fisica e non mediata da uno schermo.
Il servizio d’istruzione domiciliare, destinato a studenti di ogni ordine e grado sottoposti a terapie domiciliari che ne impediscono la frequenza della scuola per un periodo non inferiore a trenta giorni, (o in convalescenza), mira soprattutto al processo apprenditivo. Lo stesso termine “istruzione domiciliare” sta a indicare la sviluppo di un aspetto specifico previsto dall’istituzione scuola e in questo senso diventa complementare della scuola in ospedale.
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