A qualcuno non sono piaciuti quei giochi a scuola con la schiuma tra bambini, con indosso solo gli indumenti intimi per la conoscenza reciproca del corpo.
Il progetto didattico-educativo di una scuola dell’infanzia di Siena, risalente alla fine dello scorso anno scolastico, sta scatenando una polemica crescente, scrive l’agenzia nazionale Ansa.
Sui social network e sulla stampa locale. Ma anche in consiglio comunale, dove Andrea Corsi e Marco Falorni, consiglieri d’opposizione, lunedì 30 gennaio hanno chiesto delucidazioni, con un’interrogazione, sull’attività didattica, sulla sua modalità e sulla sua finalità.
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Secca la replica dell’assessore all’istruzione Tiziana Tarquini: “Non si scherza coi bambini, nessuno era nudo. Mi hanno telefonato genitori indignati per quanto sta emergendo in maniera del tutto distorta“.
L’assessore ha poi specificato che “si tratta di un progetto che rientra nelle indicazioni del Miur”. Ma le polemiche non si sono placate tanto che, ad un solo giorno di distanza, Tarquini ha rivelato “Stiamo valutando con l’ufficio legale una querela contro i toni offensivi usati, in assemblea come su qualche profilo social“.
In difesa del progetto didattico si sono alzate anche le voci dei genitori riunitisi in assemblea per poi produrre un documento: “Il progetto didattico messo in discussione si è svolto in totale accordo con i genitori e ha riscosso un enorme successo tra i bambini“.
A fare eco ai genitori anche gli insegnanti: “Vogliono ledere la nostra professionalità”.