“Con i 340 milioni spostati sulla trattativa per il rinnovo del contratto, sugli aumenti stipendiali possiamo dire che siamo sulla buona strada, ma ve ne è ancora diversa da fare perché l’estate scorsa gli incontri sono stati solo preliminari: la situazione economica, anche per via del caro energia, è drammatica e bisogna fare in fretta, però considerando anche che in realtà il contratto di cui si parla riguarda quattro diverse aree (Scuola, Afam, Ricerca e Università) e per chiudere serviranno ancora almeno due mesi”: a dirlo è Francesco Sinopoli, leader Flc-Cgil, alla vigilia di una giornata importante per il sindacato Confederale.
Sabato 8 ottobre, dalle ore 10 alle 13, si svolgerà l’assemblea con tutti i delegati e Rsu dei settori, pubblici e privati – fruibile in diretta streaming sul canale YouTube del sindacato – per dare loro voce e rimettere al centro del dibattito di tutta l’organizzazione i principali problemi che sta affrontando la categoria.
Poi, nel pomeriggio, in piazza della Repubblica a Roma, dalle ore 13.30, si svolgerà la manifestazione nazionale “Italia, Europa, ascoltate il lavoro”, promossa dalla Confederazioni, con il corteo che arriverà in piazza del Popolo. Entrambi gli eventi si concluderanno con l’intervento del segretario generale Maurizio Landini.
“La manifestazione – spiega Sinopoli – è stata organizzata ad un anno dall’assalto fascista alla sede nazionale di corso d’Italia, per ribadire dei temi da rimettere al centro del Governo, a partire dal lavoro e dalla giustizia sociale”.
Sinopoli, dalla piazza rilancerete dieci proposte: al primo posto c’è l’aumento degli stipendi. Perché la scuola arriva sempre ultima?
“Perché in questi anni alla scuola sono state assegnate risorse insufficienti. E poi si tratta di un contratto complesso, perché coinvolge quattro realtà: Istruzione, Università, Ricerca e Afam”.
Qualche giorno fa il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, ha ricordato che l’atto di indirizzo può essere trasmesso all’Aran solo dopo l’approvazione del ministro della Funzione pubblica e del Mef. Quindi?
“È una precisazione che non sorprende, perché è esattamente quello che prevede la legge. Non ho nulla da replicare. Resta solo da capire se lo farà questo Governo o il prossimo”.
E dopo?
“A quel punto, definite le somme, si avvierà la trattativa vera e propria. Spero, certamente, che vada avanti e si intensifichi in breve tempo. Considerando che sono più aree da definire, con realtà ed esigenze diverse, serviranno più incontri, direi almeno due mesi. Molto dipenderà anche dallo stanziamento”
C’è possibilità che arrivino risorse ulteriori oltre i circa 100-110 euro medi già stanziati?
“Siccome ci incroceremo con la stesura della Legge di Bilancio, il sindacato rivendicherà al nuovo Governo l’esigenza di arricchire questo contratto con ulteriori risorse: quelle, del resto, che in campagna elettorale tutti i partiti hanno promesso di volere dare all’Istruzione”.
Ma la trattativa si limiterà alla parte economica?
“Non credo proprio. Vi sono tanti aspetti normativi da modificare, anche per l’emergenza di precari e personale Ata. Oppure da mantenere”.
Ad esempio?
“Mi riferisco alle sanzioni disciplinari. Non esiste inasprirle o che vengano erogate dal dirigente scolastico: è una soluzione per la scuola impraticabile. Per la scuola, democratica e collegiale, serve un organismo terzo”.
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