Abbiamo visto amici diventare nuovi poveri e il cibo necessità.
Abbiamo salutato tanti nell’abbraccio della memoria, e ci siamo accorti che siamo cambiati. Anche noi. Scoprendo il valore dell’altro, degli altri, di essere comunità. abbiamo compreso il valore della vita che nell’altro e negli altri raccontano e ci raccontano il chi siamo, la salute della nostra famiglia, i nostri figli, il senso, la poesia, la bellezza, l’amicizia.
Questo è ciò che abbiamo dopo due anni di pandemia, in specie questo ultimo che abbiamo già velocemente messo via, nel mentre ci segna ancora adesso. Ma ciò, tutto ciò ci deve rendere in grado di una vita degna di essere vissuta. Perché la vita non è soltanto essere, ma VIVERE. Dunque, fare uso del nostro tempo. E in maniera positiva.
In maniera positiva!?
Faccio fatica. Mi si perdoni, ma faccio davvero fatica, e non perché io non sia un positivo, bensì per il disordine e la disorganizzazione che muove attorno alla Scuola, nelle scelte Politiche, soprattutto a livello Centrale (il Governo), in fatto di Omicron.
Premesso che non sono un fautore della DAD o della DID (in particolare), mi nasce spontanea una domanda: ritornare a Scuola non significa in vero un ritornare in DAD? Mi spiego. Si ritorna il 10 c.m., poi tempo immediato ci troviamo numerosi positivi al Covid, e raggiunti i tre casi (sono già troppi, secondo me), si va in DAD.
Dunque, se la nuova variante trova negli organismi giovani il suo terreno più fertile, dobbiamo proprio tornare per poi, senza nemmeno un mea culpa, retrocedere?
Ma il problema in vero credo sia altro. La Scuola è vissuta da anni come asilo pubblico, per le primarie e le scuole medie, e come parcheggio pubblico per le secondarie superiori di secondo grado. Lasciando alla Stessa la responsabilità e il lavoro sporco (scusatemi per l’accezione).
Ma a tutti conviene credere molto altro e diversamente!!!
E’ sempre la stessa storia. E sempre il refraim di decidere tutto per non decidere nulla: a chi importa realmente della Scuola, e dei suoi operatori e dei suoi fruitori? Già, perché oltre ai ragazzi, ci sono anche i docenti e gli ATA. Loro, tutti, forse sono immuni. Magari fosse così: non capirei le tre dosi di vaccino obbligato…!
Ma il Governo del Banchiere non può rimetterci la faccia, e con esso il resto del Paese. E le famiglie sono tutte tranquille, e deresponsabilizzate finché qualche figliolo non prende un brutto voto e allora eccoci con calci e pugni (anche qui lunga è la storia: i famosi Decreti Delegati…!).
E ciliegina sulla torta, applausi e belle parole per l’impegno profuso, come quello sanitario, e €15,00 di mancia come riconoscimento e gratitudine.
E lo spettacolo continua, il circo non può levare il tendone, e le luci non possono essere spente, sulle piazze delle nostre quotidianità.
E chi se ne frega di cosa consigliano i dottori della scienza, o di coloro che una coscienza ancora la hanno.
Il 10 gennaio si ritorna. Lo spettacolo riprende: ridi pagliaccio, ridi.
Mario Santoro
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